Esclusivo/ Confindustria, ecco la squadra segreta di Antonio Gozzi

Le vicepresidenze saranno così distribuite: due al Nord, due alla Lombardia, due all’Emilia Romagna, una al Piemonte e tre al Sud

di Marco Scotti
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Antonio Gozzi
Economia

Confindustria, ecco la squadra segreta di Antonio Gozzi

Clamorosa indiscrezione raccolta da Affaritaliani.it. Dopo le rivelazioni di ieri del rinnovato interesse di Antonio Gozzi per la poltrona di presidente di Confindustria, oggi il nostro giornale può rivelare quale potrebbe essere la squadra di vicepresidenti che vorrebbe l’attuale numero uno di Federacciai. A quanto ci risulta, dopo gli articoli di ieri la trattativa per portare il presidente di Duferco in Viale dell’Astronomia ha subito un’accelerata, mentre inizialmente l’idea era quella di rivelare la squadra dopo l’Epifania, a meno di tre settimane dalla prima riunione dei saggi che avrebbero aperto ufficialmente la partita di Confindustria. A dirigere l’operazione Gozzi ci sarebbero il past president Antonio D’Amato e l’attuale numero uno della divisione di Brescia Giuseppe Pasini. 

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Secondo quanto apprende Affaritaliani.it, le vicepresidenze saranno così distribuite: due al Nord, due alla Lombardia, due all’Emilia Romagna, una al Piemonte e tre al Sud. Per quanto concerne il Settentrione, e in particolare il Veneto, il nome prescelto è quello di Leopoldo Destro, numero uno di Confindustria Veneto Est. L’altro nome va ancora identificato, anche se appare evidente che non può trattarsi di Barbara Beltrame Giacomello, vicepresidente di Confindustria Vicenza e parte dell’omonima dinastia dell’acciaio. E il motivo è molto semplice: dal momento che Gozzi proviene dall’acciaio e che Pasini, come vedremo, avrà un ruolo di peso, è impensabile che ci sia una terza esponente della siderurgia. Un ulteriore riprova che il nome di Enrico Carraro sta continuando a perdere quota non solo per la presidenza, ma anche per una poltrona importante.

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Per quanto concerne i due nomi della Lombardia, il primo spetterà a Milano e sarà probabilmente appannaggio di Alessandro Spada, numero uno di Assolombarda che vedrà scadere nei prossimi mesi il suo mandato. L’altro nome, come detto, è quello di Pasini. Per quel che concerne l’Emilia Romagna, un posto dovrebbe essere destinato al presidente di Confindustria Emilia Valter Caiumi, mentre l’altra sedia dovrebbe spettare al petroliere Guido Ottolenghi. In questo caso il grande escluso sarebbe Maurizio Marchesini, già oggi vicepresidente di Confindustria e imprenditore stimato negli ambienti di Viale dell’Astronomia.

Per quanto concerne il Piemonte, la lotta come abbiamo già detto in altre occasioni è tra Giorgio Marsiaj, imprenditore manifatturiero molto stimato a Torino, e Marco Gay, giovane e ambizioso che punta senza più nascondersi alla presidenza nel 2028. Il Sud invece sarà appannaggio di Antonio D’Amato, che potrebbe destinare una sedia all’attuale presidente di Confindustria Campania Costanzo Jannotti Pecci. Il past president di Viale dell’Astronomia era stato stoppato dai suoi omologhi dopo l’estate e non potrà ricandidarsi.

Antonio Gozzi, al momento, può contare su sei voti sicuri, molto pochi se si pensa al seguito che ha un imprenditore come lui. Mentre Emanuele Orsini ha già raggiunto il quorum necessario per presentarsi dinanzi ai saggi, il presidente di Duferco dovrà trovare delle sinergie, magari anche tra i voti di Alberto Marenghi, che vede in calo le sue quotazioni. Rimane, inoltre, il rebus relativo al centro Italia. Sembra che la stella di Luigi Abete, per decenni dominus di quella che gli addetti ai lavori chiamano la “ztl romana”, sia lievemente offuscata. E lo stesso Maurizio Stirpe, da due mandati vicepresidente di Confindustria, non sembra rientrare nei piani di Gozzi. Anche se ricordiamo che ci sono altre due poltrone da assegnare, cioè quelle di vicepresidente di diretta nomina del presidente. E chissà che Stirpe non possa finire nella ristretta cerchia dei papabili.