Ferrero ancora in crisi, cedere la Sampdoria non basta: salta il concordato

L'ex patron blucerchiato, nonostante la vendita della società sportiva, rischia ancora il fallimento. Ecco perchè

di Eleonora Perego
Economia

Crisi senza fine per Massimo Ferrero: la cessione della Sampdoria non scongiura il fallimento. Ecco perchè

Le grane sembrano non finire mai per Massimo Ferrero, ex patron della Sampdoria. E le difficoltà sono legate – seppur non direttamente – ancora una volta al club blucerchiato, che ha ufficialmente evitato il baratro del fallimento diventando di proprietà di Matteo Manfredi e Andrea Radrizzani, con la messa in minoranza di Sport Spettacolo Holding (di cui Massimo Ferrero è ad).

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Se, infatti, dal Tribunale di Genova sembrano arrivare notizie confortanti anche per la convalida del piano di risoluzione negoziata della crisi, da Roma non ci sono buone notizie. Sì perché Massimo Ferrero risulta essere interessato ad altre procedure concorsuali, tra cui quella di Eleven Finance, società riconducibile alla sua famiglia e attualmente titolare di una catena di cinema, tra i quali il notissimo Cinema Adriano, già facenti parte e acquisiti dal circuito Cecchi Gori.

Ma come si spiega il coinvolgimento, ancora, del club calcistico blucerchiato in questa vicenda?

Semplice. L'ammissione nel 2021 di Eleven Finance al concordato preventivo in continuità mista era legata a un piano che prevedeva il soddisfacimento dei creditori grazie all’attivo realizzato dalla vendita di tre rami d’azienda attivi, nonché anche alle rilevanti somme che dovevano essere messe a disposizione grazie alla vendita dell’UC Sampdoria.

Ma qualcosa non è andato per il verso giusto, di nuovo. Perché all’udienza di adunanza dei creditori che si è svolta lo scorso 22 settembre, già dopo numerosi rinvii, per la seconda volta la procedura si è interrotta, per consentire al Tribunale di verificare che ci siano ancora i presupposti per il suo seguito. Diversamente, l’ammissione al concordato verrà revocata e verrà disposto il fallimento (come previsto dall’art. 173 della legge fallimentare in vigore).

E come confermato ad Affaritaliani.it dall’avvocato Luca Ponti, partner dello studio Ponti & Partners che assiste insieme ad altri professionisti Eleven Finance, il motivo di questo stop pare essere legato, seppur non direttamente, nuovamente alla Sampdoria e alle vicende che negli ultimi anni hanno coinvolto Massimo Ferrero rispetto al club sportivo. Anzitutto perché l’ingresso in società di Manfredi e Radrizzani, con la messa in minoranza di Sport Spettacolo Holding ha inciso sui valori di realizzo del piano di concordato: il trust “Rosan”, costituito dal commercialista di Ferrero Gianluca Vidal e dove è stata messa la quota dei Ferrero nella Sampdoria, di fatto non può più garantire la somma necessaria a soddisfare le esigenze di finanza esterna della proposta di concordato.

“Il Tribunale ha rilevato che ci sono degli elementi di contrasto, di insoddisfazione del creditore principale, Hoist Finance. Per questo ha fissato un’udienza ad hoc il prossimo 25 ottobre, data entro la quale dovremo rimodulare il piano e trovare soluzioni per risolvere il problema” spiega Ponti. I creditori ammessi alla procedura sono circa 450, ma il peso principale lo ha il voto di Marte Spv, parte del gruppo Hoist Finance, che detiene 135 milioni di euro di credito. Hoist Finance è una banca svedese il cui business principale consiste nel rilevare i cosiddetti NPL (non perfoming loan), ossia crediti che difficilmente verranno onorati e di cui le banche cercano di liberarsi per contenere le perdite di bilancio.

“La somma destinata ai creditori era stata stimata in un certo momento storico con certi volumi, legati alle stime e alle perizie rese sul valore della società Sampdoria. Purtroppo negli anni sono accaduti una serie di fatti - dall’arresto di Ferrero alle difficoltà finanziarie del club legate anche all’andamento in classifica della squadra – per cui alla fine la Sampdoria è stata venduta con un valore di realizzo inferiore a quello auspicato. E anche le stime della società operativa del trust, quella cinematografica, sono state sconvolte da alcune vicende (non da ultimo il covid…)”.

Insomma, dopo il pareggio ottenuto con la cessione del club sportivo, saranno i tempi supplementari a decretare la partita - e le finanze - di Massimo Ferrero.

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