Fisco, meno sanzioni per errori e ritardi. Distinzione più netta con le frodi
Il governo punta a ridurre la multa tributaria di base al 60% e aumentare al 90% quella relativa ai casi più gravi
Fisco, la riforma punta a distinguere i veri furbetti. Ecco a cosa lavora il Tesoro
Il governo Meloni vuole riformare il Fisco, il viceministro Maurizio Leo lavora da tempo a questa misura. Ora spunta un nuovo obiettivo, ridurre le sanzioni tributarie in caso di piccoli errori e ritardi, fino al 60% rispetto ad ora. Il Tesoro - si legge su Il Sole 24 Ore - punta a distinguere in modo più marcato le multe per le frodi e quelle per gli errori o le divergenze interpretative. E ricalibrare una serie di istituti che impattano in modo pesante sulle penalità: recidiva, cumulo giuridico, ne bis in idem, rapporti tra processo penale e procedimento amministrativo.
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Gli esperti incaricati dal Mef di impostare le norme attuative della riforma fiscale - prosegue Il Sole 24 Ore - non hanno raggiunto l'unanimità su tutte le proposte, ma hanno consegnato al viceministro Leo una bozza molto ampia. L’indicazione dei tecnici, come detto, è quella di definire una sanzione "base" che sia più bassa di quelle attuali: indicativamente intorno al 60%, da aumentare della metà, fino al 90%, per i casi più gravi. La considerazione è che all'estero le sanzioni non superano mai il 100% del tributo evaso. Al contrario in Italia le multe "standard" vanno dal 90 al 180%.