Fitch boccia l'Italia, tutti i dubbi sui conti pubblici: pesa il Superbonus

L'agenzia di Rating comunque sottolinea la stabilità politica più salda rispetto ai precedenti governi

di Redazione Economia
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Fitch stima un calo del debito pubblico inferiore alle attese e ritiene "ambizioso" un rapporto debito/Pil al 139,6% entro il 2026

Fitch mostra preoccupazione per i conti pubblici italiani. L'agenzia di rating americana ritiene che le stime del Nadef (Nota di aggiornamento al Documento di economica e finanza) su cui si baserà la legge di Bilancio, "rappresentano un significativo allentamento della politica fiscale rispetto agli obiettivi precedenti".

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Gli analisti quindi rivedono le stime sul disavanzo italiano per il 2023 al 5,2% del Pil e al 4,2% nel 2024. Numeri più vicini "ai nuovi obiettivi del governo dopo le revisioni di maggio". Si prevede anche un calo del debito pubblico più contenuto rispetto al Pil in confronto a quello stimato nella Nadef. Si stima che il rapporto debito-Pil scenderà al 140,3%, ovvero l'1,3% contro il 2,2% stimati a maggio. Il debito poi Il debito si stabilizzerà al 140% del Pil nel 2025.

Secondo gli analisti a pesare sul deficit del 2023 è soprattutto il Superbonus. Nella Nadef è al 5,3% del Pil contro il 4,5% indicato invece nel Del dello scorso aprile. L'obiettivo per il 2024 è del 4,3% e incorpora un pacchetto fiscale netto dello 0,7%, compreso un taglio fiscale sul lavoro dello 0,6%. Gli obiettivi di disavanzano per gli anni successivi saranno quindi "allentati" fino al 2,9% del 2026.

I risvolti politici

Fitch ritiene "ambizioso" l'obiettivo di un rapporto debito/Pil al 139,6% nel 2026 grazie alle entrate dovute alle privatizzazioni, pari all'1% del prodotto interno lordo. Fitch comunque riconosce che "il sostegno pubblico al governo Meloni ha retto e la maggioranza parlamentare è più stabile rispetto a molte amministrazioni precedenti".

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Il governo Meloni "deve affrontare una notevole pressione politica per ottenere di più dei suoi impegni elettorali, il che pesa sulle prospettive di un maggiore consolidamento e sulle riforme per ridurre i rischi fiscali”. Fitch ha quindi rivisto le previsioni di crescita del Pil per l'Italia a settembre allo 0,9% nel 2023, all'1% nel 2024 e all'1,3% nel 2025. La crescita media è quindi leggermente inferiore rispetto a quella prevista dalla Nadef. Fitch non dimentica poi di definire "un'incertezza chiave" lo stato dei lavori per il Pnrr.

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