Fratin: "Da Catania 3GW di rinnovabili: così l'Italia si libera dalla Russia"

Il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica ad Affari: "La Gigafactory di Catania sarà un'occasione unica di lavoro per la Sicilia e l'Italia"

di Marco Scotti
Economia

Energia, Fratin ad Affaritaliani.it: "Da qui al 2030 l'obiettivo è eliminare carbone e petrolio" 

“Io credo che questa sia anche un'occasione unica di lavoro per la Sicilia, un modo per mettersi al centro di un incrocio per l'Italia, perché la Sicilia è l’Italia”. Di questo ne è convinto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in visita oggi a Catania in occasione del lancio del cantiere della Gigafactory 3Sun promossa da Enel, che entro il 2024 sarà la più grande fabbrica di pannelli solari d’Europa con una capacità produttiva di 3GW all’anno.

L’hub che sorgerà in Sicilia cambierà completamente “quello che era il paradigma del rapporto che avevamo rispetto all’energia: noi avevamo l’energia che arrivava da Est, poi nel centro d’Europa e si smistava verso Sud”, spiega Fratin ai microfoni di Affaritaliani.it. “Oggi l’energia per l’Italia sarà un’energia che arriverà dall’eolico e dal fotovoltaico con l’obiettivo al 2030 di averne almeno per due terzi”, rimarca Fratin.

L'intervista al ministro Fratin ad Affaritaliani.it 

 

“Noi consumiamo attualmente almeno 300 Terawatt all’anno, ovvero 300 miliardi di Kilowatt: bisogna arrivare al 2030 ad averne almeno 200 da rinnovabili, essenzialmente da fotovoltaico, eolico, geotermico e idroelettrico. Un terzo sarà ancora fossile, ma che questo sia gas e non più carbone e petrolio: ecco l’obiettivo che abbiamo”, rimarca Fratin.

Due battute poi sull’incontro avvenuto oggi a Palazzo Chigi su energia e Pnrr. “L’obiettivo è fare lo stato di avanzamento del Pnrr nazionale rispetto ai due anni d’avvio, e ovviamente oggi si va a inserire anche il Repower EU: le nuove disponibilità devono essere valutate da una proiezione finale al 2026”. Infine, Fratin chiarisce che su Priolo, sede della raffineria Isab, riconosciuta di interesse strategico nazionale, il governo sta lavorando a un “Dpcm complessivo e un decreto ministeriale” che è “a posto”.

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