Generali, Cattaneo potrebbe restare nel board: i precedenti Scaroni e Conti

Non esiste una regola che imponga di lasciare un cda se si assume un incarico in una società partecipata

di Redazione Economia
Flavio Cattaneo
Economia

Cattaneo potrebbe restare nel board di Generali

Ora che Flavio Cattaneo è stato nominato amministratore delegato di Enel, in molti si chiedono che cosa farà del suo posto in consiglio di amministrazione di Generali. Il manager milanese, infatti, è stato inserito nella lista di minoranza che fa riferimento a Francesco Gaetano Caltagirone nel board del Leone. In Italia non esiste una norma precisa e tra l’altro sia Paolo Scaroni che Fulvio Conti, all’epoca rispettivamente amministratori delegati di Eni ed Enel, sedevano in altri consigli oltre a quello dell’azienda che guidavano.

Caso vuole che proprio Scaroni fosse nel board di Generali mentre guidava il cane a sei zampe. Dunque, nessun obbligo. Anche a livello continentale colossi come Axa o Roche vedono sedere nei loro consigli manager che continuano a svolgere ruoli apicali nelle loro aziende. Fonti vicine a Cattaneo riferiscono ad Affaritaliani.it che al momento nessuna scelta è stata presa. 

Il manager milanese, oltre a lasciare le deleghe operative di Italo, dovrà decidere che cosa fare, prendendosi del tempo. Quello che è certo è che in caso di rinuncia al suo posto in Generali, sarà il costruttore romano a dover decidere chi ne prenderà la poltrona. Proprio la sostituzione dell’ingegnere, lo scorso anno, aveva creato un problema di governance perché il presidente Andrea Sironi aveva sollevato il tema dell’opportunità di assegnare il posto a Luciano Cirinà – candidato amministratore delegato della lista Caltagirone ma soprattutto in causa con il Leone – e per questo la vicenda era andata avanti per settimane. Sarà così anche questa volta?

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