Il 'Denim' è il protagonista assoluto della sfilata di John Richmond alla MFW
Le luci e i tessuti lasceranno all’immaginazione la possibilità di creare scoprendo nuove forme e sensazioni. Il denim come tessuto, luce, colore e forma
MFW, torna a sfilare John Richmond che presenta una nuova declinazione del 'Denim' rendendolo l'assoluto protagonista della collezione
Tagliato, rammendato, riparato, su Nylon seta e Jersey stiamo parlando delle numerose declinazioni del 'Denim' secondo lo stilista John Richmond, che vediamo oggi (23 febbraio) sfilare in passerella al secondo giorno della Milano Fashion Week. L'impronta rock del designer torna a lasciare il segno nel capoluogo meneghino, la sfilata si svolge presso uno dei posti simboli di Milano, presso i Dazi, a Porta Sempione, considerato nel Medioevo o forse già in epoca romana uno dei varchi ricavati nel perimetro murario cittadino. Tutto questo potrebbe rispecchiare l’ingresso di Richmond nella 'porta/varco' per entrare nel nuovo Millennio, reinterpretando un’era tornata attuale con l’ingresso delle nuove frontiere del Web3.
MFW, tra avanguardie e modernità lo show di John Richmond
Gli ospiti all’ingresso verranno accolti da un grande animale, quasi onirico, che simboleggia la modernità e l’avanguardia. Lo scenario da sogno, pronto a sorprendere: le luci saranno in blu Denim con l’intento di disorientare il pubblico il più possibile, semplicemente per essere in linea con lo spirito di sempre della Maison: DISORDER, DESTROYED and DISORIENTED. Le luci e i tessuti lasceranno all’immaginazione la possibilità di creare scoprendo nuove forme e sensazioni. Il denim come tessuto, luce, colore e forma.
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Il Concept che è sotto la direzione artistica dell’Arch. Fabio Marano e del suo studio di progettazione FAMA Architecture & More con la collaborazione di Marco Chiodo e Alessia Piccirillo (gruppo ARAV), avrà come Focus quello di utilizzare la realtà esistente, come punto di partenza, lasciando un segno importante che non sia però definitivo. Un appuntamento da non perdere per i visitatori, visto che solo i visionari pensano in grande, sognano nuovi spazi, immaginano e trasformano con i segni.