Coronavirus

Covid, ecco perchè convivere con il virus non è ancora la "nuova normalità"

Di Massimo Puricelli

Milioni di famiglie e fragili chiedono di riavere una "vita normale", ma i fondi per la ricerca di vaccini e farmaci antivirali scarseggiano

Covid, per rendere "innocuo" il virus servono politiche sanitarie ad hoc ma l'Italia è ancora al palo. Il commento 

Da settimane il "problema" Covid è stato derubricato da mass-media e Istituzioni a semplice infezione virale delle vie respiratorie, come un banale "raffreddore" stagionale. Una banalità che non corrisponde, almeno ad oggi, alla realtà. I "comuni" patogeni respiratori hanno una diffusione stagionale (semestre freddo), mentre il Sars CoV2 non è caratterizzato da questa caratteristica basti vedere quanto accaduto la scorsa estate con diffusione dei contagi ai massimi livelli e con temperature record di caldo.

Una componente peculiare che rende difficile seguire il mantra che da mesi ci ripetono: si deve convivere con il virus. I dati epidemiologici migliorano da circa un mese e tutto sembra dirigersi verso la fine della pandemia ed entrare nell'era della endemia del covid. Tutto finito, possiamo tirare un sospiro di sollievo?  Non è così per milioni di cittadini fragili affetti da patologie gravi, croniche, e per i loro famigliari conviventi.