Il gigante immobiliare Signa traballa: tremano le banche europee

Unicredit e Raiffeisen Bank International sono responsabili di debiti per quasi 1,5 miliardi di euro

di Redazione Economia
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Il gigante del real estate Signa è in crisi: trema l'Europa

Il dossier Signa, uno dei giganti immobiliari tedeschi, è ora oggetto di procedimenti giudiziari, sollevando preoccupazioni significative nel panorama finanziario di Francoforte. La filiale tedesca, Signa Real Estate Management Germany, ha ufficialmente presentato una richiesta di fallimento al tribunale distrettuale di Berlino Charlottenburg, suggerendo che altre controllate nell'impero di René Benko potrebbero seguire la stessa strada nei prossimi giorni. Fonti di mercato indicano che la dichiarazione di fallimento dell'intero gruppo potrebbe arrivare già oggi. Lo riporta Mf. 

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La situazione finanziaria di Signa è tesa da diverse settimane, evidenziata anche dalle tensioni con i suoi principali creditori. Fondata in Austria nel 2000, il gruppo Signa è diventato il maggiore proprietario di centri commerciali nell'Europa centrale, con oltre 46 mila dipendenti, partecipazioni del valore di 27 miliardi di euro e progetti in sviluppo per 25 miliardi di euro. L'accelerata crescita del colosso immobiliare è stata finanziata con debiti, supportata da importanti istituzioni finanziarie austriache e tedesche. Attualmente, non sono disponibili dati ufficiali sull'esposizione debitoria complessiva, ma Reuters segnala che Unicredit e Raiffeisen Bank International sono responsabili di debiti per quasi 1,5 miliardi di euro. L'esposizione complessiva verso le banche austriache è stimata a 2,2 miliardi di euro.

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Julius Baer, player svizzero di private banking e asset management, è anch'esso esposto con 606 milioni di franchi svizzeri, mentre diverse landesbank tedesche, tra cui Hessen-Thüringen (Helaba), Nord LB, Bayern LB Monaco e LBBW Stoccarda, rischiano perdite legate al dossier immobiliare di Signa. La DZ Bank, istituto centrale delle banche tedesche di credito cooperativo, è coinvolta nella partita. Il manager esperto in ristrutturazioni Arndt Geiwitz è stato incaricato di gestire il salvataggio, e Signa ha annunciato una ristrutturazione del suo portafoglio di attività. Sono in corso sondaggi sul mercato per ottenere un finanziamento aggiuntivo fino a circa 2 miliardi di euro, con il fondo Elliott tra i potenziali interlocutori. Tuttavia, al momento, non sono stati raggiunti accordi.

Le difficoltà finanziarie di Signa hanno già influenzato le sue attività industriali, con diversi progetti, inclusa la costruzione di un grattacielo in Germania, bloccati, suscitando preoccupazioni tra gli investitori. Questa crisi si inserisce in un contesto più ampio di rallentamento nel settore immobiliare austriaco e soprattutto tedesco, attirando l'attenzione della BCE. In Germania, a ottobre, il 22,2% delle aziende edili ha segnalato progetti e ordini cancellati, evidenziando una tendenza in peggioramento rispetto ai mesi precedenti. Queste difficoltà potrebbero tradursi in un aumento del tasso di default dei prestiti, con un possibile incremento annuale dei prestiti non performanti tra il 20% e il 25%. Molte banche stanno adottando misure preventive, riducendo il portafoglio crediti e stringendo i rubinetti per mitigare i rischi.