Il tessile di Alba tira di nuovo e il gruppo Miroglio ritrova l’utile

L'azienda di moda che comprende nove marchi, fra i quali Elena Mirò, Motivi, Oltre e Fiorella Rubino, ha accumulato perdite pari a 244 milioni negli anni

di Andrea Giacobino
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Economia

Miroglio Spa, i soci hanno ripianato il rosso attingendo alle riserve

Cura da cavallo per Miroglio Spa, il noto gruppo tessile di Alba con 1.100 punti vendita che comprende nove marchi (fra i quali Elena Mirò, Motivi, Oltre, Fiorella Rubino) alle prese con ingenti perdite accumulate negli scorsi anni. Qualche giorno fa, infatti, a Torino davanti al notaio Francesco Vidari s’è presentato Lorenzo Caprino, per conto della società semplice Mirfin dei Miroglio (Giuseppe e la sorella Elena) che controlla Miroglio Spa per guidare un’assemblea straordinaria alla quale erano presenti da remoto Giuseppe Miroglio (presidente dell’azienda) e l’amministratore delegato Alberto Racca. A onor del vero va ricordato che si tratta del miglior bilancio degli ultimi anni, con il "gradito ritorno" dell'utile. 

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E’ stata presentata una situazione patrimoniale al 31 agosto scorso dalla quale sono emerse perdite pari ad oltre 244 milioni di euro che hanno abbondantemente eroso il capitale di 228 milioni. I soci hanno quindi deciso di ripianare interamente il rosso attingendo 90,3 milioni da un avanzo di fusione, utilizzando integralmente i 91,3 milioni delle riserve di rivalutazione, l’utile 2022 (19 milioni di euro) e la riserva legale (32,6 milioni). Poi il provvedimento più drastico: l’abbattimento del capitale da 228,2 a 199,1 milioni. Ma non solo: Miroglio ha spiegato che serve abbattere ulteriormente il capitale di altri 49,1 milioni portandolo a 150 milioni per destinare 20,8 milioni a ricostituire la riserva legale, 26,3 milioni a ricostituire la riserva di rivalutazione e a girare 2 milioni a titolo di rimborso del socio unico Mirfin.

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