Immobiliare, 5 mld investiti a Milano e mutui in calo (30%) nel '23. I dati

Istituzioni, top manager, associazioni di categoria si sono confrontati all’evento del Sole 24 Ore dedicato ad un settore strategico per l’economia cittadin

di Redazione Economia
Mercato immobiliare a Milano
Economia

Immobiliare, 5 miliardi investiti a Milano. Mutui alle famiglie in calo ( -30%)

Analizzare le ultime tendenze, le prospettive e gli scenari futuri del settore immobiliare a Milano dal punto di vista della rigenerazione urbana, dei nuovi investimenti e della sostenibilità con l’aiuto di autorevoli esperti italiani e internazionali. È stato l’obiettivo di “Investire in Milano”, appuntamento organizzato dal Sole 24 Ore e relativo ad uno dei settori più strategici per l’economia del capoluogo lombardo. Milano è infatti destinazione privilegiata e innovativa degli investitori immobiliari esteri grazie alle trasformazioni che l’hanno coinvolta negli ultimi anni.

Infatti nel 2022, secondo i dati presentati da Nomisma, su 11,7 miliardi di investimenti – italiani ed esteri – nell’immobiliare italiano, quasi la metà, oltre 5 miliardi, sono stati rivolti a Milano e provincia. Nel terzo trimestre di quest’anno, su 3,5 miliardi di euro, il capoluogo lombardo, da solo, ha attratto quasi un miliardo. Il primo semestre del 2023 ha fatto registrare meno di 13mila compravendite (l’anno scorso il totale delle transazioni aveva superato le 28mila).

Milano, prezzi abitazioni in centro cresciuti dal 5 al 14% rispetto al secondo semestre 2022

Considerando la prima metà del 2023, i prezzi delle abitazioni nuove sono in aumento in tutte le zone del Centro Storico. A Brera rispetto al secondo semestre del 2022 l’incremento è del 5%,  nel Quadrilatero di oltre il 14%, a San Babila di quasi il 6%. Gli annunci immobiliari a Milano sono oltre 16.200 ma quelli dal valore massimo di 220.000 € e con una superficie minima di 60 mq sono appena 325. Milano è seconda solo a Roma, con una superficie molto più piccola, per numero di annunci per affitti brevi, quasi 18.000, ed è quarta in Italia per tariffa media giornaliera. Nel futuro della città delineato dall’evento spiccano fattori come la rigenerazione urbana e la realizzazione di studentati universitari ma anche l’housing sociale. In difficoltà gli investimenti legati agli uffici a causa soprattutto delle trasformazioni del post-pandemia.

“Negli ultimi anni – ha affermato l’assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano, Giancarlo Tancredi nel suo intervento in apertura del convegno “Investire in Milano" del Sole 24 Ore - Milano ha conosciuto lo sviluppo più importante dal Dopoguerra, e ancora oggi, nonostante gli effetti della critica situazione geopolitica, a partire dall’aumento dei costi delle materie prime, viviamo un momento di grande crescita. Ora la scommessa si gioca soprattutto sui confini del territorio comunale in senso stretto, dove sorgono i grandi hub di interscambio, i nodi che rappresentano le Porte di Milano, luoghi la cui rigenerazione può creare anche nuove relazioni con la città metropolitana. Insieme a questa, l’altra sfida che dobbiamo vincere è quella dell’abitare, di un’offerta abitativa a prezzi accessibili che occorre riuscire a incrementare, estendendola a tutti gli interventi di rigenerazione in città, come risultato di un patto tra il Comune, il mondo cooperativo e gli investitori”.

Luca Dondi, ad Nomisma: "Scongiurare il rischio di suburbanizzazione della classe media"

A seguire è intervenuto Luca Dondi, Amministratore Delegato Nomisma, per illustrare con dati e analisi la situazione e le prospettive di Milano dal punto di vista immobiliare.L’attrattività di Milano (lavoro, studio, turismo) ne ha accresciuto la competitività a livello internazionale ma ne ha anche accentuato una pericolosa deriva esclusiva. Il mercato immobiliare fotografa questa situazione, con valori incompatibili con le possibilità di una parte crescente di domanda, specie in una fase di rallentamento congiunturale. – ha affermato Luca Dondi, Ad Nomisma, al convegno organizzato dal Sole 24 Ore - Il credito rappresenta un fattore abilitante e le difficoltà di ottenimento che oggi si rilevano non fanno altro che accentuare la tendenza esclusiva. Occorre un’azione che coniughi rigenerazione urbana e offerta abitativa (a valori sostenibili e in parte in locazione) per scongiurare il rischio di suburbanizzazione della classe media che appare oggi piuttosto concreto.”

A Davide Albertini Petroni, Presidente Assoimmobiliare, il compito di tirare le conclusioni. "La città di Milano ha conosciuto, nell'ultimo decennio, uno sviluppo importante che non ha avuto uguali sul territorio nazionale. Questo processo è stato facilitato da una continuità amministrativa nelle scelte  tra le diverse Amministrazioni che si sono succedute,  un sano rapporto di fiducia tra operatori privati ed Amministrazione Comunale  pur nel rispetto dei ruoli , in cui è prevalso l'interesse di favorire l'ammodernamento e lo sviluppo della città. – ha affermato il Presidente di Assoimmobiliare Davide Albertini Petroni al convegno ‘Investire in Milano’- Il quadro odierno è sicuramente più complesso, con una difficile congiuntura macroeconomica, costi di costruzione estremamente elevati e cambiamenti socio-demografici che stanno ridisegnando la domanda. In questo contesto, dobbiamo potenziare la dimensione attrattiva della città (inclusività, servizi e infrastrutture) nella prospettiva di una Città Metropolitana allargata, valorizzando le potenzialità dell’hinterland e le sinergie tra la città e l’intera area metropolitana, trend che peraltro caratterizza tutte le capitali europee.”

Tags:
immobiliareinvestimentimilano