"Piccoli borghi? Patrimonio culturale. Dal Pnrr mln di fondi per la crescita"

La ministra Daniela Santanchè aiuta a scoprire la bellezza dei nostri Borghi. Intervista a Vincenzo Santoro responsabile del turismo dell’ANCI

Di Oriana Maerini
Vincenzo Santoro responsabile del turismo dell’ANCI
Economia

L'intervista di Affari a Vincenzo Santoro, responsabile del dipartimento cultura e turismo dell’ANCI

Si è svolta a Roma la presentazione della “Giornata Nazionale dei Borghi autentici d’Italia”, giunta alla settima edizione che si svolgerà il 15 ottobre con eventi fino al 22 ottobre, Affaritaliani ha intervistato Vincenzo Santoro, responsabile del dipartimento cultura e turismo dell’ANCI (Associazione nazionale comuni italiani)

Lei ha parlato di un bando importante messo a punto dalla ministra del Turismo onorevole Daniela Santanchè per dare luce ai borghi italiani poco conoscuti, può spiegare di cosa si tratta?

La ministra ha pubblicato, all’inizio di quest’anno, un bando che destina diversi decine di milioni di euro per progetti per aiutare i piccoli comuni turistici per incentivare il turismo sostenibile, la coesione delle comunità, lo spopolamento dei borghi e la valorizazione del loro patrimonio culturale. Il bando è scaduto pochi giorni fa ed ora ci sarà la fase della valutazione. I progetti scelti non saranno molti in quanto il bando non dispone di un grande budget.

Può dire quanto?

Da 34 a 36 milioni di euro.

C’è anche un bando per le imprese ideato ad opera del Ministero della Cultura….

Si, è il terzo bando della misura borghi del PNRR per la creazione di nuove imprese nei 394 comuni che hanno rientrano nella linea B progetti locali per larigenerazione culturale e sociale da 1milione e 600mila euro che avranno a disposizione altri 200 milioni per sostenere l’avvio di nuove imprese che abbiano messo a punto iniziative imprenditoriali in coerenza con i progetti che hanno vinto.

Quanti progetti di questo tipo sono stati presentati?

Più di 4000 progetti ma, purtroppo, ne verranno valutati circa la metà perché ci sono pervenuti molti progetti che, per la loro realizzazione, avrebbero richiesto più del doppio dei fondi stanziati per misura borghi dal PNRR.

Si può dire che questo governo sta valorizzando la bellezza dei piccoli borghi italiani a volte misconuscuti?

Non proprio: i fondi del PNRR sono stati stanziati dal precedente governo ma il bando del turismo per i piccoli comuni lo dobbiamo, invece, alla ministra Daniela Santanchè e l’attuale governo opera in continuità con le iniziative precedenti, sia per le pratiche amministrative sia nell’ interesse per il tema della riqualificazione dei piccoli comuni.

C’è un’iniziativa che le sta particolarmete a cuore?

Si, riguarda “il turismo delle radici”, un progetto che sviluppato dal Ministero degli Esteri: si tratta di un “turismo del ritorno”. Ci sono poche risorse in merito ma questa progetto ha attivato una serie di inizitive imprenditoriali che servono ad accogliere figli e nipoti dei nostri emigrati all’estero per dare loro la possibiltà di visitare i luoghi dai quali sono partiti i loro antenati e le loro tombe. Il tema non è solo turistico ma vuole essere anche una sorta di risarcimento simbolico nei confronti della nostra gente emigrata.

Quale borgo della sua regione valorizzerebbe?

Mi mette in diffoltà perché in Puglia i borghi affascinanti per paesaggi e cultura che andrebbero aiutati sono molti. Aiuterei soprattutto i piccoli comuni in Puglia, nel Salento leggese o sui Monti Dauni meridionali che al confine fra Campania e Basilicata come Sant’Agata di Puglia, Rochetta Sant’Antonio, paesi molto interessanti che hanno vinto il bando.

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