La Fifa cede sulla vendita di birra in Qatar: una sconfitta epocale
Se questo statarello con capitale Doha vuole fare pienamente parte del consesso internazionale ne deve adottare le regole
Vietare la vendita di birra in Qatar è la sconfitta della Fifa
Partiamo dal comunicato Fifa: “A seguito delle discussioni tra le autorità del Paese ospitante e la Fifa, è stata presa la decisione di limitare la vendita di bevande alcoliche al Festival dei tifosi della Fifa, a certe fanzone e a luoghi autorizzati, rimuovendo i punti vendita di birra dai perimetri degli stadi". Questo il laconico comunicato con cui la Fifa ha svenduto i valori occidentali facendo infuriare il mondo, mentre oggi si aprono i mondiali di calcio 2022 in Qatar.
E in primis ha fatto infuriare lo sponsor ufficiale da ben 26 anni dell’evento, la Budweiser che ha versato 75 milioni di dollari e si ritrova un pungo di mosche in mano. La Fifa pare non avere il controllo dei suoi eventi che sono gestiti direttamente dal sultanato. Questa la cronaca, ma dietro al contingente si nasconde un altro discorso e cioè che questi eventi non devono essere organizzati in Paesi come il Qatar che non rispettano le usanze e i valori occidentali.
Se questo statarello con capitale Doha vuole fare pienamente parte del consesso internazionale ne deve adottare le regole, altrimenti resti nel suo isolamento perché non può imporci le sue. Pochi sanno che questo Paese medievale ha avuto la sua prima Costituzione nel 2004, cioè in termini storici, ieri. Il problema delle diverse concezioni della vita sta diventando sempre più rilevante. Abbiamo visto che i Paesi islamici hanno valori profondamente diversi dai nostri e che –ad esempio- la mutilazione dei genitali femminili è pratica sistematica. La limitazione dei diritti delle donne pure. Allora l’Occidente deve avere il coraggio di difendere i propri valori -avendo rinunciato ad imporli-, perché alla fine i nostri sono valori di civiltà e occorre avere il coraggio di dirlo.
E qui veniamo al relativismo culturale, pratica profondamente sbagliata in cui l’andazzo radical – chic dei Paesi occidentali ha ceduto negli ultimi anni. Non è vero che il relativismo sia un valore in sé. Ci sono valori più condivisibili di altri ed altri non negoziabili e la democrazia è uno di questi. Visioni medievali della civiltà non devono essere più tollerati. Vediamo quanto sia difficile l’integrazione delle genti islamiche in Italia, ma almeno evitiamo di andare a subire queste umiliazioni internazionali. La Russia è stata esclusa dalla vita sociale mondiale ma si tollerano ancora Stati in cui una donna che guida un’automobile viene punita a frustate ma non si dice niente.
Poi, naturalmente, c’è sempre qualche cretino che alza il dito e straparla anche in Occidente di rispettare le usanze locali e proprio queste Quinte Colonne sono gli alleati più fedeli e pericolosi dei nostri valori. Purtroppo l’Occidente, leggi Usa e Uk, spesso fanno lauti affari e/o hanno grandi convenienze. Ad esempio pochi sanno che in Qatar esiste ad al Udeid una strategica base aerea utilizzata appunto da Usa e Uk. Dunque in funzione al proprio tornaconto alcuni Paesi svendono i valori occidentali. I mondiali in Qatar non andavano fatti. Punto. La Fifa invece ha ceduto al fascino dei petroldollari rovinando un evento mondiale come i mondiali di calcio. I vertici, ad iniziare dal coreografico Gianni Infantino se ne assumano tutte le responsabilità.