La recessione può attendere: nel trimestre Pil sopra le attese a +0,5%

L'Italia si dimostra resiliente: secondo gli ultimi dati Istata il Pil cresce sopra le attese confermando un rialzo dello 0,5%

Economia

Pil, l'Istat ha rivisto al 4,9% la crescita su base annua 

L'Italia è resiliente e dimostra di "tenere banco" alla crisi in corso. Secondo infatti gli ultimi dati Istat sulla stima preliminare sul Pil "nel terzo trimestre dell’anno l’economia italiana fa registrare una crescita dello 0,5% in termini congiunturali e del 2,6% in termini tendenziali". "La fase espansiva del Pil prosegue pertanto per il settimo trimestre consecutivo, ma in decelerazione rispetto al secondo trimestre dell’anno", sottolinea l'istituto che per il secondo trimestre ha confermato una crescita dell'1,1% rispetto al trimestre precedente e ha rivisto al 4,9% la crescita su base annua dal +5% stimato in precedenza.  La variazione acquisita per il 2022, ovvero la crescita annuale che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell’anno, è pari a 3,9%.

Unione consumatori: "Il governo intervenga con misure forti per il caro bollette" 

Secondo l'Istat, nel terzo trimestre del 2022 il prodotto interno lordo (Pil) è aumentato dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% in termini tendenziali. "Bene, un dato superiore alle attese, considerato che alcuni analisti si aspettavano addirittura un calo del Pil rispetto al trimestre precedente”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. “Insomma, Draghi lascia maggiori margini di manovra al Governo Meloni che si spera oggi intervenga con misure forti per contrastare le bollette astronomiche che gli italiani stanno pagando”, conclude Dona.

Pil, l'Eurozona stima nel terzo trimestre una crescita dello 0,2%

Nel terzo trimestre del 2022 il Pil destagionalizzato è aumentato dello 0,2% sia nell'area dell'euro che nell'Ue, rispetto al trimestre precedente, secondo una stima flash preliminare pubblicata da Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione europea. Nel secondo trimestre del 2022 il Pil era cresciuto dello 0,8% nell'area dell'euro e dello 0,7% nell'Ue. Rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, il Pil destagionalizzato è aumentato del 2,1% nell'area dell'euro e del 2,4% nell'Ue nel terzo trimestre del 2022, dopo il +4,3% in entrambe le zone nel trimestre precedente.    

Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili i dati per il terzo trimestre del 2022, la Svezia (+0,7%) ha registrato l'aumento più elevato rispetto al trimestre precedente, seguita da Italia (+0,5%), Portogallo e Lituania (entrambi +0,4%). Diminuzioni sono state registrate in Lettonia (-1,7%) così come in Austria e Belgio (entrambi -0,1%). I tassi di crescita anno su anno sono stati positivi per tutti i Paesi ad eccezione della Lettonia (-0,4%).  Nelle stime dell'Eurostat la crescita per la Germania per il terzo trimestre è fissata allo 0,3%; la Francia allo 0,2; la Spagna allo 0,2. 

Pil: Pagani,crescita ancora robusta,usare bene spazi bilancio

La crescita dell'economia italiana è ancora "robusta" e il nuovo governo deve usare bene gli spazi di bilancio che si aprono. Lo afferma Fabrizio Pagani, già capo della segreteria tecnica del Mef e attualmente Global Head of Economics Muzinich&Co, commentando la stima preliminare dell'Istat che registra un aumento del Pil dello 0,5% nel terzo trimestre e del 2,6% su base annua, in decelerazione rispetto al trimestre precedente ma superiore alle attese.    

"E' un dato sorprendente per la robustezza della crescita che la nostra economia ancora dimostra - sottolinea Pagani in un colloquio con l'Agi - è un dato estremamente positivo che porta la crescita acquisita del Pil al 3,9%, che è sostanzialmente a livello della previsione pre guerra in Ucraina".  "Abbiamo avuto una stagione turistica estremamente ricca e anche molto lunga che sta continuando, e anche le indicazioni per l'ultimo trimestre sono a mio avviso abbastanza positive", osserva l'economista. Inoltre, rileva Pagani, "le nostre imprese dimostrano grande resilienza anche all'aumento dei prezzi energetici, sia perché riescono a ridurre i consumi e riescono a trasferire alcuni degli aumenti dei costi sui loro clienti sia perché il costo di certe materie prime è sceso, quindi questo compensa i forti aumenti dell'energia".      

Questo dato, sottolinea ancora l'ex consigliere economico di Palazzo Chigi, "fa migliorare il deficit di quest'anno e quindi apre ulteriori spazi di bilancio per questo governo per manovre in materia di bollette e di protezione delle fasce più deboli della popolazione. C'è ancora maggiore responsabilità per il governo nell'utilizzare bene questi spazi di bilancio che si stanno concretizzando". Pagani auspica quindi che "alcune delle riforme strutturali che il Pnrr ci chiede di attuare, e che il governo Draghi ha avviato e non ha potuto portare a termine, possano trovare effettivamente spazio nella prossima legge di bilancio, come ad esempio la riforma fiscale, la concorrenza e la riforma della giustizia. Perché questa forza dell'economia italiana - conclude - è anche frutto di riforme fatte negli anni passati e di cui raccogliamo i frutti". 

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