La seconda vita del super-avvocato Simontacchi: un'esperienza multisensoriale

Inaugurata ieri la mostra "Project Revelation", un'esperienza in sette momenti che prende vita a Milano in Via San Vittore al Teatro

di Marco Scotti
Stefano Simontacchi
Economia

Stefano Simontacchi presenta "Project Revelation"

Che cos’hanno in comune Winston Churchill, l’amministratore delegato di Goldman Sachs David Solomon, l’ex presidente George Bush? Il potere? Sì ma non solo. Tutti e tre hanno coltivato una vena artistica “parallela”, una sorta di doppia vita che si somma a quella pubblica, brillante, conosciuta ai più. Non supereroi, ma persone con una sensibilità ulteriore, con una capacità accessoria che diventa un modo per svolgere al meglio la propria funzione.

Alla lunga lista di queste personalità si aggiunge anche Stefano Simontacchi, uno dei più riconosciuti e accreditati avvocati tributaristi in Italia. Attualmente presidente dello studio legale BonelliErede, ne è stato managing partner per cinque anni. Ma, appunto, Simontacchi ha un’altra esperienza da raccontare: quella artistica in cui dà sfogo a The Prism, il suo alter ego creativo. 

 

In concomitanza con la Design Week 2023, ieri è stata inaugurata "Project Revelation", un’esposizione di arte esperienziale curata da Marco Senaldi, in programma fino al 14 giugno 2023 presso Bank Space, in Via San Vittore al Teatro 3. “The Prism – ha rivelato Simontacchi – è un nome che mi è venuto come un’epifania mentre meditavo. Penso che la spiritualità sia la fisica dell’anima”. 

 

Gli spazi in disuso di una banca, dall'atrio al caveau, sono stati trasformati in luoghi contenenti portali dove, con l'utilizzo del suono, della luce, del colore e di una precisa simbologia, lo spettatore intraprende un viaggio emozionale e riesce a risvegliare dentro di sé immagini e archetipi dimenticati. Sette le sale che lo spettatore attraversa, guidato dalla voce stessa di The Prism, ognuna con una nome ed una funzione, immergendosi in un percorso emozionale verso la riscoperta del .

The Prism presenta anche il film Project Revelation, quale completamento della mostra: un cortometraggio ambientato nello spazio postindustriale dell’ex-scalo di Porta Genova e volto ad esprimere il senso segreto ed enigmatico dell’esposizione. Il film, sceneggiato da Ernesto Giuntini, su soggetto e testi di The Prism, è un’evocazione poetica e surreale dell’universo artistico e mentale dell’autore. Le opere retroilluminate si inseriscono come imponenti figure nell’ambiente semibuio, proprio come accade nella mostra al Bank Space, e sono “visitate” da uno spettatore d’eccezione, la cantautrice Malika Ayane che, da diversi anni, ha intrapreso anche la carriera di attrice di cinema e teatro.

Lo scopo del progetto è tornare a concepire l’arte come un dono da mettere al servizio dell’uomo, permettendo una guarigione dell’anima, per vivere, respirare ed esistere nella piena consapevolezza del sé. Come nella tradizione sciamanica, è un vero e proprio stato di trance estatica che muove The Prism a creare i suoi lavori, che nascono nel momento in cui lo stato meditativo lo conduce a divenire un “canale vuoto”, generatore di opere intese non come manufatti estetici, ma come portali energetici.

Sette - il numero simbolico della fede, della spiritualità e dell’illuminazione - sono le sale che lo spettatore attraversa immergendosi in un percorso emozionale verso la riscoperta del sé, ciascuna caratterizzata da un nome e una funzione. La prima sala prende il nome di Recharge and Rebalancing, e ci induce a oltrepassare la frammentazione psicologica iniziale; la seconda Spiritual Enhancer è intesa a infliggere un contraccolpo mentale, a cui fa seguito Rebirthing, dove iniziamo il percorso di rinascita interiore, per passare ad Higher Self, raggiungere The Hole of The Awareness, prendere visione di Hidden Treasure ed infine approdare alla stanza più “elevata”, quella dell’appuntamento con noi stessi - Soul Meeting (I AM).

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