Lavorare e produrre, vale il motto degli anni '70. Le opportunità ci sono

Non possiamo essere tutti ingegneri, ma se il mercato lo richiede, imprese ed istituzioni dovrebbero sedersi ad un tavolo di lavoro e decidere

di Ezio Pozzati
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Economia

Per un certo periodo di tempo si è persa questa importante istituzione, cioè l'apprendistato


Cos'è l'apprendistato? Per apprendistato si intende generalmente un percorso di apprendimento relativo ad un settore economico-professionale, finalizzato all'acquisizione di qualificazioni o di crediti professionali e caratterizzato da periodi svolti in contesto di lavoro, di durata significativa, e da periodi svolti presso istituzioni formative o scolastiche. Perché ho aperto così questo articolo?

Mi rifaccio all'articolo Il lavoro c'è, ma manca il personale. Introvabile il 48% della manodopera - Affaritaliani.it dove si dice che la Confartigianato ha lanciato l'allarme perché non trova manodopera qualificata o specializzata. A questo punto, per esperienza diretta, posso dire che questo tipo di formazione: dall'apprendistato alla qualifica di operaio generico, per poi passare all'operaio qualificato ed infine allo specializzato era delegata sempre solo ed esclusivamente alle aziende che potevano contare su persone “interessate” a svolgere un lavoro che generalmente era congeniale. Oggi non è più così.

Per un certo periodo di tempo si è persa questa importante istituzione, cioè l'apprendistato, dove la formazione è quasi sempre rimandata ad uno stage di pochi mesi o poche settimane l'anno dividendo il tempo fra scuola e lavoro e tra l'altro non assicurata vedi: Stagista morto, è inaccettabile che non ci sia un risarcimento dell'Inail - Affaritaliani.it.

Nulla di sbagliato in tutto ciò, ma se vuoi formare un tornitore, un muratore o un fabbro l'unica soluzione è quella sul campo. Sicuramente per le aziende è una questione di costi e non v'è dubbio che siano alti, ed ecco che si potrebbe intervenire con dei contratti di formazione pagati in modo decoroso (oltre i 9 euro l'ora) versando semplicemente le assicurazioni INAIL e altre coperture non costose riconoscendo, come si faceva una volta i contributi figurativi INPS, così potremmo formare del personale in tempi non biblici. Oggi il lavoro c'è, ma non c'è scritto da nessuna parte che indipendentemente dall'età non si possa formare personale altamente qualificato all'interno dell'azienda. Un'altra visione è quella di aspettare che la robotica e la Intelligenza Artificiale sostituiscano queste carenze odierne; ne vale la pena?

Non possiamo essere tutti ingegneri, ma se il mercato lo richiede, imprese ed istituzioni dovrebbero sedersi ad un tavolo di lavoro e decidere in fretta di coinvolgere: da una parte le aziende, mettendo a disposizione formatori, dall'altra fare un sacrificio non appesantendo le aziende di oneri previdenziali. Il vantaggio è evidente per tutti e tre i soggetti: i lavoratori, le aziende e le Istituzioni, che potranno produrre PIL ed aumentare i consumi. Una riflessione però la voglio fare. Chi è a casa provi a pensare di qualificarsi o specializzarsi e magari col tempo potrà anche contrattare sia la parte salariale sia la propria posizione lavorativa. Le opportunità ci sono? Facciamo uno sforzo e cogliamo l'occasione la volo. Volete un motto degli anni '70? Lavorare e produrre! Grazie.

 

 

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