Le eccellenze italiane a Bruxelles: giornata sulla difesa del Made in Italy

L’export italiano è uno dei punti di forza del nostro Paese e tutto questo viene realizzato da “appena” 140mila imprese

di Vincenzo Caccioppoli
Economia

La giornata dedicata alle eccellenze italiane

Rappresenta un terzo del Pil nazionale, con i suoi 625 miliardi di euro di valore nel 2022 che in proiezione dovrebbero superare i 660 miliardi quest’anno. L’export italiano è certamente uno dei punti di forza del nostro paese da sempre. E tutto questo viene realizzato da “appena” 140mila imprese sulle quasi 5 milioni che compongono il panorama delle aziende presente in Italia.

Come dire che esiste ancora uno spazio enorme per crescere. Ed è proprio volto a questo il gruppo dell’Ecr al Parlamento europeo che ha organizzato a Bruxelles una giornata dedicata alle eccellenze italiane. L'industria italiana "è capace di realizzare prodotti di grande qualità, ma spesso manca la capacità di uscire dai confini nazionali malgrado esista un sistema Italia, dalle camere di commercio all'Ice fino alla progettazione, in grado di assisterle. Oggi siamo qui per creare un punto di incontro", ha detto il copresidente del gruppo Nicola Procaccini, eurodeputato di Fdi. Alla presentazione dell’evento hanno partecipato il vice rappresentante permanente per l’Italia presso l’Unione europea Stefano Verrecchia, il direttore dell’ufficio Ice (Italian trade agency) di Bruxelles Tindaro Paganini, Mario Pozza e Domenico Mauriello, rispettivamente presidente e segretario generale dell’Associazione delle Camere di commercio italiane all’estero, e Fabio Morvilli, presidente della Camera di commercio belga-italiana e di quella italo-lussemburghese.

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E sono proprio le camere di commercio, presenti con 86 sedi in 61 paesi, ad essere il primo avamposto per cercare di aiutare le imprese che hanno desiderio e voglia di portare i loro prodotti all’estero. Perché all’estero come dice Pozza c’è ancora tantissima voglia di Italia nel mondo, anche se molte piccole aziende lamentano una mancanza di quella capacità di fare squadra, che invece Francia e Germania hanno dimostrato di possedere.

Ed è anche rivolto a questo il grande sforzo che sta facendo in questi anni il gruppo di Fdi al Parlamento europeo, per operare una strenua difesa del Made in Italy, come visto nei recenti voti sul green deal o in passato sul food. “Cerchiamo di creare le condizioni regolatorie affinché le eccellenze italiane possano avere sempre più spazio nel mercato interno e internazionale”, ha affermato il capodelegazione di Fratelli d'Italia, Carlo Fidanza "tra il Sud dell'Europa e l'Italia con un'idea di prodotti impostata sulla qualità e il Nord più mercantilista".

Le Pmi "sono quelle più penalizzate" negli scambi, ha detto l'eurodeputato Fdi e vicepresidente della commissione Giustizia Raffaele Stancanelli che ha sottolineato "il lavoro fatto sui prodotti a indicazione geografica". L’Italia attualmente occupa l’8° posto al mondo come esportatore e l’11° posto come importatore. La Germania continua a rimanere il primo paese di sbocco per il nostro export, seguito dalla Francia e Stati Uniti, Svizzera e Spagna.

Come dire che l'Europa rappresenta ancora una bella fetta del nostro export e certamente questi appuntamenti sono importanti proprio per cercare di agevolare il compito delle imprese italiane esportatrici, soprattutto quelle che per le piccole dimensioni, che sono di gran lunga la maggioranza, fanno più fatica.

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