Manovra, Meloni e la manina al Mef: "Remano contro". La premier é infuriata

Attacchi ai tecnici del ministero guidato da Giorgetti. Nel mirino il Ragioniere di Stato Mazzotta per l'aumento della tassa sui pannolini: "Andava tolta"

di Redazione Economia
Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti
Economia

Meloni attacca il Mef. La gestione sulla Legge di Bilancio non é piaciuta

Il governo ha chiuso il capitolo Legge di Bilancio, il testo ufficiale dopo settimane di aggiustamenti é stato consegnato al Parlamento e nei prossimi giorni verrà votato. Ma alla premier la gestione dell'iter che ha portato alla stesura definitiva della manovra non é affatto piaciuta. La premier, nei suoi colloqui privati, - si legge su Il Fatto Quotidiano - ha attaccato i tecnici del ministero dell'Economia e il Ragioniere dello Stato Biagio Mazzotta, rei di non aver fatto abbastanza per togliere dal testo finale l’aumento della tassa su pannolini, alimenti per bambini e assorbenti che raddoppieranno dal 5 al 10%. Una volta uscite le prime anticipazioni, Meloni ha chiesto più volte di togliere la misura che avrebbe avuto un impatto mediatico molto forte soprattutto sulle donne, ma alla fine non ci è riuscita.

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Secondo quanto risulta al Fatto, la premier si è sfogata così rivolgendosi ai tecnici del ministero dell’Economia: "Remano contro il governo". A causare lo scontro è stata anche la norma sul pignoramento dei conti correnti che attuava la legge delega sul Fisco: dopo le polemiche di giovedì, la premier da Bruxelles ha fatto sapere che così la norma non sarebbe passata e che sarebbe stata cancellata. Ma anche su questa ha dovuto lasciar perdere. Il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, sabato in un'intervista al Messaggero ha fatto riferimento a una "manina sinistra per farci litigare". Ora "Qualcosa è successo – spiega Foti – un mix tra chi ha voluto far uscire anticipazioni sbagliate e i media che le hanno rilanciate". Ma per Meloni la partita non é finita, Lotito di Forza Italia apre agli emendamenti nonostante il parere contrario della premier. "Io sono libero, non devo niente a nessuno”. Quindi qualche emendamento sarà presentato: "Se servono delle correzioni si possono fare senza problemi, per me se riguardano l'interesse collettivo possono passare anche emendamenti dell'opposizione".

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