Manovra, sgravio a mamme con due figli più breve: passa da tre a un solo anno

Nuove polemiche tra maggioranza e opposizioni

Economia

Manovra: sgravio a mamme 2 figli sarà per 1 anno e non per 3 anni

Una errata corrige al testo della legge di bilancio depositato in Senato ritocca una delle norme del capitolo per il sostegno alla genitorialità e alla natalità. E apre nuove polemiche tra maggioranza e opposizioni. Passa da tre ad un anno la durata della norma, introdotta in via sperimentale con la legge di bilancio, che prevede sgravi fiscali nel limite massimo annuo di 3.000 euro per le madri di due figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione del lavoro domestico, fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo. La modifica prevede la sostituzione delle parole "al 31 dicembre 2026" con la dicitura "al 31 dicembre 2024".  

Il Mef precisa che la lettera inviata al presidente Ignazio La Russa al Senato con la richiesta di correzione "ha lo scopo di rendere coerente il testo trasmesso con la relazione tecnica e con il testo approvato in Cdm lo scorso 16 ottobre". La norma originaria approvata, specifica il Tesoro, "ha sempre previsto un anno di copertura per la decontribuzione per le madri lavoratrici con due figli e tre anni in via sperimentale per le donne con tre figli (o più)".  

Le opposizioni però incalzano. La segretaria Pd Elly Schlein commenta: "Penso stiano tradendo una per una tutte le promesse. Giorgia Meloni è impegnata a presentare il suo pasticcio di riforma costituzionale come la madre di tutte le riforme mentre volta le spalle alle madri e ai padri nel momento in cui aumenta le tasse sui pannolini, sui prodotti per l'infanzia, sugli assorbenti". Mentre la deputata M5s Chiara Appendino aggiunge che la manovra: "Cancella Opzione donna, aumenta l’Iva su beni di prima infanzia e prodotti per l’igiene femminile e ora elimina pure la decontribuzione per le madri". 

La prossima settimana intanto entra nel vivo il dibattito in Commissione al Senato sulla legge di bilancio, con tre giorni - 7,9 e 10 novembre - di audizioni sul testo. A Palazzo Madama si alterneranno con le loro relazioni i rappresentanti di decine di sigle tra sindacati, associazioni datoriali ed enti di ricerca. Nello specifico: martedì sono attesi tra gli altri Cgil, Cisl, Uil e Ugl, l'Abi e l'Ance; giovedì Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Casartigiani, Cna, Cia e Coldiretti; venerdì Fonmceo, Anaao Assomed, Svimez e Ispra. La settimana successiva spazio invece agli interventi politici, che si concluderanno con l'audizione del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Poi arriverà il momento della presentazione degli emendamenti, con la maggioranza che ha annunciato di non volerne depositare e l'opposizione che richiama al rispetto delle prerogative del Parlamento.    

Sul fronte sindacale la Cisl con il segretario Luigi Sbarra sostiene che "sarebbe molto importante una convergenza del mondo del lavoro su una grande manifestazione unitaria di sabato che punti a incalzare il Governo sulle misure correttive" alla manovra. Mentre la Cgil e la Uil hanno aperto ad un percorso di mobilitazione generale per chiedere di cambiare la legge di bilancio.

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