Mediobanca Delfin, rottura definitiva sul board: Milleri prepara la sua lista

Impossibile l'accordo con la holding degli eredi di Leonardo Del Vecchio sul rinnovo del board

di Redazione Economia
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Fallita anche l'ultima mediazione: rottura tra Mediobanca e Delfin

"L’ultima mediazione è fallita. Troppo distanti le posizioni di Mediobanca e Delfin sulla lista per il consiglio di amministrazione di Piazzetta Cuccia, al rinnova con l’assemblea del prossimo 28 ottobre". Lo scrive oggi La Stampa, che spiega come "lo strappo si è consumato sulla richiesta di Delfin di cambiare metà del consiglio d’amministrazione uscente e arrivare alla nomina di un presidente condiviso. Una richiesta irricevibile per l’ad di Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel, che ha inviato una nuova proposta di mediazione all’ad di Delfin, Francesco Milleri. Senza successo".

Secondo La Stampa, "Delfin a fronte di una serie di impegni chiedeva una governance che rispecchiasse una compagine azionaria rinnovata, attraverso l'avvicendamento di buona parte del board e la scelta di un presidente condiviso che non poteva più essere Renato Pagliaro". Si tratta di richieste che il cda di Mediobanca, "che ha delegato Nagel a trattare, ha ritenuto non in linea con gli standard di governance di una banca quotata, dove la scelta del presidente è di competenza del consiglio", scrive la Stampa.

Delfin ha reiterato la richiesta di concordare un nuovo presidente indipendente e terzo, anche rispetto al management. "Posizione per la quale sono circolati i nomi di Lorenzo Bini Smaghi, Fabrizio Palenzona, Flavio Valeri e Vittorio Grilli". La holding guidata da Francesco Milleri correrà con una lista di minoranza che potrebbe aggiudicarsi tra i due e sette posti in consiglio, conclude il quotidiano di Torino.

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