Mediobanca-Generali, scalata dei Del Vecchio. Il titolo scatta in Borsa

L'Ivass ha dato il via libera alla crescita di Delfin nell'azionariato oltre il 10%. Se salisse al 20 gli equilibri si ribalterebbero. Gli scenari

di Redazione Economia
FRANCESCO MILLERI AD LUXOTTICA LEONARDO DEL VECCHIO PRESIDENTE
Economia

Mediobanca-Generali, il secondo round. Il 20% che cambia tutto

La decisione dell'Ivass riapre la partita in Mediobanca e Generali. L'istituto che vigila sulle assicurazioni, infatti, ha dato il via libera a Delfin di salire oltre il 10% in Generali. La richiesta - si legge su Repubblica - era stata presentata il 17 aprile scorso. Dopo che Francesco Milleri aveva chiesto alla vigilanza di salire sopra la soglia. Circa due anni fa Del Vecchio insieme a Francesco Gaetano Caltagirone, alla famiglia Benetton e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino avevano sfidato la lista promossa e sostenuta in consiglio di amministrazione da Piazzetta Cuccia. la cordata però aveva perso, raccogliendo il 30% del capitale. Adesso si gioca il secondo round. Se Delfin decidesse di aumentare la sua partecipazione fino al 20%, gli equilibri potrebbero ribaltarsi.

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Dopo la decisione dell’Ivass - prosegue Repubblica - il primo appuntamento decisivo è a ottobre. Ovvero quando andrà in scena l'assemblea di Mediobanca. Piazzetta Cuccia controlla il 13% del Leone di Trieste. Il patron Leonardo Del Vecchio aveva cominciato a scalare la banca d’affari. Issando così una bandiera italiana nell’azionariato che stava perdendo pezzi. Ma secondo Consob il 20% di Delfin non può trasformarsi in una quota di controllo. Perché una banca può essere controllata soltanto da un soggetto su cui Banca d’Italia esercita la vigilanza. E nessun gruppo singolo può controllare la maggioranza dei voti della lista vincente in assemblea. Ma intanto Caltagirone è salito sopra il 10%. E alcuni rumor dicono che anche i Benetton si sono appropriati del 5% di azioni Mediobanca. Altri imprenditori come Danilo Iervolino si starebbero muovendo. Insieme il gruppo di soci potrebbe assommare quel 40% che lo porrebbe in sfida diretta con Piazzetta Cuccia.

Nel frattempo, il titolo di Generali scatta in Borsa sulla scia della notizia di un via libera dell'Ivass a Delfin per salire fino al 20% del capitale del Leone di Trieste. La compagnia triestina chiude la giornata con un +3,38% a 19,25 euro.

Generali, Delfin: "Nessuna particolare strategia sul Leone"

A seguito degli articoli apparsi oggi sul quotidiano nazionale 'La Repubblica'", Delfin precisa "che la richiesta presentata all'Ivass in data 17 aprile 2023, al fine di poter esercitare diritti di voto per più del 10% in Assicurazioni Generali, si è resa necessaria - ai sensi di legge - in conseguenza del piano di acquisto di azioni proprie avviato da Assicurazioni Generali nell'agosto del 2022".

Lo si legge in una nota della holding della famiglia Del Vecchio, nella quale si ricorda che il piano è stato "implementato nei mesi successivi, piano che ha determinato il superamento involontario, da parte di Delfin, della soglia del 10% dei diritti di voto esercitabili in Assicurazioni Generali, alla luce della sospensione dei diritti di voto per le azioni proprie acquistate dalla società".

"Tale richiesta, accolta in data 30 giugno 2023 dall'Autorità, non sottintende dunque alcuna particolare strategia di Delfin, se non quella di agire in conformità alle regole rispetto alla propria posizione quale azionista della compagnia assicurativa triestina", conclude l'holding della famiglia Del Vecchio.

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