Mediobanca, irrompe un nuovo azionista. Poste Italiane è entrata nel capitale

Il gruppo guidato da Del Fante rileva una quota tra l’1 e il 3% e può essere decisivo

di Redazione Economia
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Poste Italiane entra nel capitale di Mediobanca. Mossa decisiva per l'assemblea?

"Spuntano le Poste Italiane nel capitale di Mediobanca". Lo scrive La Stampa, che riporta fonti finanziarie secondo cui la società di servizi e logistica controllata dallo Stato – con il Tesoro al 29,26% e Cdp con un altro 35% – "è entrata con una quota superiore all’1% nel capitale di Piazzetta Cuccia pur restando sotto la soglia del 3%, oltre cui sarebbe scattato l’obbligo di comunicazione al mercato".

Come spiega la Stampa, "il suo ingresso fa rumore perché arriva nel mezzo delle grandi manovre in vista dell’assemblea che il 28 ottobre stabilirà i nuovi assetti del cda della banca guidata da Alberto Nagel divenuta col tempo un fortino sotto assedio". Secondo la Stampa, "il banchiere sarà sicuramente riconfermato amministratore delegato, in quanto figura al secondo posto dietro il presidente Renato Pagliaro nella lista presentata dal consiglio di amministrazione e destinata ad avere la maggior parte delle seggiole".

Si attende però anche la squadra della Delfin, finanziaria della famiglia Del Vecchio e primo socio della banca. Per la Stampa, "nel caso Delfin dovesse prevalere nei voti, potrebbe schierare nel board una minoranza ben più corposa delle due seggiole previste da statuto". Ta i nomi possibili, la Stampa fa quelli di Sandro Panizza, ex manager delle Generali, Sabrina Pucci, ex consigliera del Leone e Vittorio Grilli, ex ministro e banchiere.

Come sottolinea la Stampa, "l’ingresso di Poste conta molto proprio perché la partita si gioca sul filo di lana e la quota superiore all’1% in mano alla società a controllo pubblico può risultare potenzialmente determinante nel deciderne l’esito". 

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