Meta, Zuckerberg verso il taglio di migliaia di posti di lavoro
I tagli di novembre sono stati una sorpresa, ma questi nuovi licenziamenti erano stati ampiamente previsti
La decisione di Zuckerberg di tagliare altre migliaia di posti di lavoro a Meta è guidata da obiettivi finanziari
Secondo quanto riferisce Bloomberg, Meta, la società a cui fanno capo Facebook, Instagram e Whatsapp, sta pianificando una nuova serie di licenziamenti con tagli per migliaia di dipendenti, nella settimana dal 6 all'11 marzo 2023.
Mark Zuckerberg aveva già ridotto i dipendenti del 13% a novembre 2022, ma ha deciso di eliminare altri posti di lavoro, nel tentativo di attuare un’organizzazione più efficiente.
A novembre, l'amministratore delegato aveva licenziato 11mila dipendenti. Le voci interne raccontano che Zuckerberg avrebbe chiesto ai manager di compilare una lista con i nomi delle persone dei vari team che ritenessero non essenziali, quindi licenziabili.
Gli obiettivi finanziari dei licenziamenti di Meta
La nuova tornata di tagli è guidata da obiettivi finanziari perchè Meta ha visto un rallentamento delle entrate pubblicitarie dopo l'arrivo di leggi più stringenti in materia di privacy in molti Paesi del mondo, e ha spostato l’attenzione sulla piattaforma di realtà virtuale Metaverso.
Chi sta lavorando al piano dei licenziamenti spera che sia pronto prima che l’amministratore delegato Mark Zuckerberg vada in congedo parentale per il suo terzo figlio, cosa che potrebbe essere imminente. I tagli di novembre sono stati una sorpresa, ma un’altra serie di licenziamenti è stata ampiamente prevista.
Zuckerberg ha definito il 2023 “l’anno dell’efficienza” di Meta e l’azienda ha comunicato questo tema ai dipendenti durante le valutazioni delle prestazioni, che sono state completate la scorsa settimana.
Ansia e morale basso tra i dipendenti di Meta
I lavoratori dell’azienda di Menlo Park, in California, parlano di un’ansia crescente e di morale basso tra i colleghi. Alcuni dipendenti si sono detti preoccupati per i bonus, che dovrebbero essere distribuiti a marzo, se dovessero perdere il posto di lavoro.