Extraprofitti e regolamentazione del mercato, la mossa disperata del Governo

La tassazione degli extra profitti delle banche? E' una mossa disperata. Ecco perché

di Simone Rosti
(foto Lapresse)
Economia

La mossa disperata di tagliare i profitti delle banche e di regolamentare il libero mercato

Come se volesse liberarsi di un peso prima di andarsene in vacanza, il Governo ci regala un decreto omnibus con provvedimenti raffazzonati e dallo slancio riformatore pari a zero. Fra tutti, quello sulla tassazione degli extra profitti delle banche, é una mossa disperata. Le principali banche italiane sono quotate in borsa e, come tutte le altre aziende quotate, hanno i loro piani di sviluppo e di crescita sottoposti al giudizio dei mercati. Immaginatevi che dalla sera alla mattina qualcuno decida che gli utili saranno tagliati. Non importa di quanto, come e per quale nobile motivo. Il messaggio che viene lanciato è delirante, va oltre il populismo, qui siamo di fronte ad una sciatteria che impatta sulla libertà di impresa. Le banche fanno profitti certo, ma sono anche la cinghia di trasmissione del sistema economico che questo Governo a parole vuole sostenere, quindi imporre loro questa tagliola (senza nemmeno tentare di negoziarla) è solo la dimostrazione della mancanza di una minima cultura economica e del libero mercato (cultura che, va detto, anche nell’opposizione è molto scarsa).

Probabilmente questo decreto non troverà mai attuazione, ma un’azienda privata che rischia di essere colpita così duramente la prima cosa che farà sarà, probabilmente, quella di rivalersi sui clienti. Stop. Fine dei giochi. Magari non sarà così, ma il segnale che viene dato al mercato è un ulteriore incentivo a non investire in Italia.

Il Governo, per non farci mancare nulla, è intervenuto anche sui metodi di determinazione delle tariffe aeree cercando di forzare la legge della domanda e dell’offerta insegnata nei corsi base di Economia.

Inoltre, il Governo continua a preservare, contravvenendo a prescrizioni europee, un regime di non concorrenza per gli stabilimenti balneari senza avviare le nuove gare sulle concessioni, ma nessun problema il nostro supereroe del Papeete starà sicuramente studiando una tassazione ad hoc per il caro lettini e sdrai. Intanto però pagheremo super stipendi ai cervelli assunti per l’inutile ponte sullo stretto, e facciamo bene a pagarli tanto se lo meritano, ma perché solo loro? Buone vacanze.

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