Mps: assolti in Cassazione gli ex vertici. Il titolo vola in Borsa
Tra gli imputati l’ex presidente Mussari e l’ex Dg Vigni. Respinte le richiesta della Pg di Milano Gualdi
Mps, assolti in Cassazione gli ex vertici Mussari e Vigni. Respinto il ricorso della Pg
Sono diventate definitive le assoluzioni per tutti gli imputati del processo Mps: i supremi giudici della Quinta sezione penale della Corte di Cassazione hanno dichiarato inammissibile il ricorso della procura generale di Milano contro la sentenza di Appello pronunciata nel maggio 2022 che aveva assolto tra gli altri l’allora presidente di Mps Giuseppe Mussari e l'allora direttore generale Antonio Vigni.
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Le accuse riguardavano presunte irregolarità nelle operazioni Alexandria e Santorini, Chianti Classico e Fresh, effettuate per coprire le perdite provocate dall'acquisto di Antonveneta. Accuse oggi cadute con la sentenza dei supremi giudici che hanno confermato l’assoluzione anche per le società del gruppo Deutsche Bank e Nomura, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore generale Francesca Loy. In primo grado Mussari era stato condanno a 7 anni e mezzo mentre Vigni a 7 anni e 3 mesi, sentenza poi ribaltata in Appello.
“Grande soddisfazione per l’esito e per il mio assistito Giuseppe Mussari che ha subito 11 anni di processi, tutti finiti per giustizia con assoluzioni. Questo castello di accuse che si e’ dipanato in vari processi non ha retto” ha commentato l’avvocato Fabio Pisillo, difensore di Mussari dopo la sentenza della Cassazione che ha reso definitive le assoluzioni nel processo Mps. “Soddisfazione anche perché la sentenza della Corte di Appello di Milano era poderosa come ha sottolineato nella requisitoria anche la procura generale della Cassazione”, sottolinea il penalista.
Mps, assolti in Cassazione gli ex vertici. Il titolo vola in Borsa (+5,69%)
E proprio il titolo di Mps ha chiuso in forte rialzo a Piazza Affari (+5,69% a 2,6 euro) in scia alle scommesse per un'assoluzione in Cassazione degli imputati nel processo sulle presunte irregolarità nelle operazioni di finanza strutturata Alexandria e Santorini, Chianti Classico e Fresh, realizzate da Mps tra il 2008 e il 2012. Già la richiesta del procuratore generale, Francesca Loy, di dichiarare inammissibile il ricorso della Pg di Milano, Gemma Gualdi, ha mosso il mercato nella direzione di un'assoluzione definitiva di Giuseppe Mussari, Antonio Vigni e degli altri 13 imputati.
L'esito arrivato, peraltro, potrebbe contribuire a sminare il bilancio di Mps dai rischi legali per le presunte errate informazioni fornite al mercato tra il 2008 e il 2015 in relazione alla contabilizzazione a saldi aperti di quelli che sarebbero stati, secondo l'accusa, a tutti gli effetti dei derivati. Una vicenda sulla quale il 27 ottobre arriverà a sentenza anche l'appello proposto dai successori di Mussari e Vigni, Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, contro la condanna subita a Milano in primo grado. Sul bilancio di Mps gravano richieste di risarcimento danni per 4,1 miliardi di euro: un fardello ereditato dalle passate gestioni che, aumentando la rischiosità del Monte, rappresenta un disincentivo per qualsiasi potenziale acquirente.