Natale, pranzi e cenoni salatissimi: 2,9 miliardi la spesa col caro bollette
Natale tra pranzi e cenoni: fino a 300 milioni di spesa in più a causa dei rincari. Sono 13 milioni gli italiani in viaggio (+13%) nella settimana natalizia
Natale 2022: Cia, spesa più cara per pranzi e cenoni: quasi 2,9 miliardi (+300 milioni)
Il caro-bollette non toglie agli italiani il piacere della tavola. Se il budget per i doni cala dell’8% sul 2021, quello per il cibo regge. Anche se, a parità di consumi rispetto all’anno scorso, le famiglie spenderanno fino a 300 milioni in più per gli acquisti alimentari delle feste, a causa dei rincari generalizzati dei prezzi, per un totale di oltre 2,9 miliardi di euro. Queste le previsioni di Cia-Agricoltori Italiani, secondo cui tre italiani su quattro trascorreranno a casa, con parenti e amici, i giorni dalla Vigilia a Santo Stefano. Nonostante la situazione di crisi, dunque, le famiglie non rinunciano alle tavolate delle festività, dove trionferanno ancora una volta i piatti della tradizione, con ricette locali e prodotti tipici scelti nell’80% dei casi.
Natale 2022 a tavola: il menù di pranzi e cenoni
Nei pranzi natalizi spazio allora a ragù, tortellini in brodo, bollito, verdure pastellate e fritte, arrosto, abbacchio e patate, seguiti da torrone, pandoro e panettone. Senza dimenticare il classico cenone del 24 dicembre, a base di pesce per 17 milioni di famiglie -osserva Cia-. Proprio in questi giorni, si registra da sempre il consumo più elevato dell’anno di specialità ittiche, che segna un ulteriore balzo del 20% in questo fine 2022, pur con differenze territoriali: capitone in testa al Sud Italia, moscardini e vongole veraci al Nord. Baccalà immancabile ovunque; bene anche alici, triglie, gamberi, sogliole, spigole, sgombri e seppie.
Natale 2022, si brinda con prosecco e spumante Made in Italy
Anche in queste feste, infine, prosecco e spumante Made in Italy supereranno di gran lunga lo champagne -aggiunge Cia- con quasi il 90% dei brindisi tricolori e 95 milioni di bottiglie pronte a essere stappate da Natale a Capodanno
Natale, Coldiretti: 13 milioni di italiani in viaggio (+13%). Sei giorni in media per una spesa di 575 euro a persona
Ben 13 milioni di italiani hanno deciso di trascorrere almeno un giorno fuori casa durante le festività natalizie e di fine anno con un forte aumento del 13% rispetto alle intenzioni espresse lo scorso anno, quando le partenze erano state fortemente limitate dalle restrizioni per il Covid. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ per le festività di Natale dalla quale si evidenzia un deciso orientamento a rimanere in Italia, scelta quest’anno come meta dall’87% dei vacanzieri. Nonostante la crisi economica la spesa media sarà di 575 euro per persona con un aumento del 28% rispetto allo scorso anno, seppur con una forte polarizzazione tra una metà dei vacanzieri (48%) che si terrà sotto i 250 euro e un 9% che ne spenderà oltre 1000, secondo Coldiretti/Ixe’.
Natale 2022, 13 milioni di italiani in viaggio: città e località d'arte al top
Si allunga poi ad una media di sei giorni la durata della vacanza natalizia con – sottolinea la Coldiretti - il 33% che starà fuori tre giorni al massimo, il 32% dai quattro ai sette giorni, il 30% da otto a quindici giorni ed il restante 5% ancora di più. Il 57% ha scelto di alloggiare in case proprie o di parenti e amici mentre il 34% preferisce l’albergo ma tengono le formule alternative come bed and breakfast e agriturismi.
Sul podio delle destinazioni – continua la Coldiretti – salgono le città e le località d’arte con il 54% seguite dalla montagna con il 23% mentre il resto si divide tra campagna, mare e terme.
Sono quasi un milione – stima la Coldiretti – inoltre i vacanzieri che per Natale e/o Capodanno hanno scelto l’agriturismo per pernottare o mangiare, alla ricerca di riposo e di tranquillità lontano dalle preoccupazioni. La capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo resta – continua Coldiretti – la qualità più apprezzata degli agriturismi italiani che si confermano infatti come la più valida alternativa ai pranzi e ai cenoni casalinghi delle feste. Nel tempo gli oltre 25mila agriturismi italiani – conclude la Coldiretti - hanno però qualificato notevolmente la propria tradizionale offerta di alloggio e ristorazione con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking o attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici, ma anche corsi di cucina e wellness.
Natale 2022, Coldiretti: pesce in 7 tavole su 19
Il pesce è un must nei menù di Natale, cenoni in primis. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ dalla quale si evidenzia una ripresa degli acquisti spinta dalle festività, dopo la flessione fatta registrare nei primi nove mesi dell’anno, con un calo del 7% per il pesce fresco, secondo Ismea. Sulle tavole per le feste è forte la presenza del pesce nazionale a partire da alici, vongole, sogliole, triglie, anguilla, capitone e seppie ma – sottolinea Coldiretti Impresa pesca - il 63% degli italiani assaggerà il salmone arrivato dall’estero, appena il 10% si permetterà le ostriche e il 7% il caviale spesso di produzione nazionale che viene anche esportata. La scelta di prodotto locale a "filiera corta" garantisce freschezza e qualità ma scegliere pesce italiano aiuta anche a sostenere un settore della pesca e acquacoltura che vede impegnate - precisa Impresapesca Coldiretti – circa 12mila imbarcazioni, colpite quest’anno da un drammatico aumento dei costi del gasolio ma anche dalle scelte dell’Unione Europea che colpiscono alcuni dei segmenti trainanti del comparto. La top-ten delle produzioni è guidata dalle alici, seguite da vongole, sardine, naselli, gamberi bianchi, seppie, pannocchie, triglie, pesce spada, gallinelle e sugarelli.
Natale 2022, menù di pesce: i consigli per non cadere negli inganni a tavola
Per non cadere nelle trappole del mercato in una situazione in cui la grande maggioranza dei pesci in vendita provengono dall’estero, il consiglio della Coldiretti è di guardare l’etichetta sul bancone dove deve essere specificato il metodo di produzione (“pescato”, “pescato in acque dolci”, “allevato…”), il tipo di attrezzo oggetto della cattura e la zona di cattura o di produzione (Mar Adriatico, Mar Ionio, Sardegna, anche attraverso un disegno o una mappa).
Per quanto riguarda il pesce congelato c’è l’obbligo di indicare la data di congelamento e nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita e successivamente venduti decongelati, la denominazione dell’alimento è accompagnata dalla designazione “decongelato”. Per garantirsi la qualità il pesce fresco - ricorda la Coldiretti - deve avere inoltre una carne dalla consistenza soda ed elastica, le branchie di colore rosso o rosato e umide e gli occhi non secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole. Infine, meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne mentre - continua la Coldiretti - per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia chiuso. Se durante le festività di Natale si registrano le punte massime, in Italia il consumo di pesce – conclude la Coldiretti - è pari ad oltre 28 chilogrammi a testa durante l’anno, superiore alla media europea di 25 chili e a quella mondiale di 20 chili.
I SEGRETI PER SCEGLIERE IL PESCE FRESCO
• Acquistarlo, laddove possibile, direttamente dal produttore che garantisce la freschezza del pescato.
• Verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere la zona di pesca
• Verificare che la carne abbia una consistenza soda ed elastica, che le branchie abbiano un colore rosso o rosato e siano umide e gli occhi non siano secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole.
• Per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia chiuso.
• Per i gamberi verificare che non abbiano la testa annerita
• Meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa e delle pinne.
Fonte: Coldiretti – Impresapesca