Politica
Segreteria Pd, Cuperlo si candida: l'uomo del Pci contro la Sx radical chic
Gianni Cuperlo, da poco candidato alla segreteria del Partito democratico, potrebbe riaprire a D’Alema e Bersani
Gianni Cuperlo sembra essere l’antidoto al virus della distruzione sistematica che ha infettato il Partito democratico: il commento
Gianni Cuperlo è da poco candidato alla segreteria del Partito democratico. Triestino, Deputato e membro della Direzione nazionale, rappresenta il passato non solo del partito ma addirittura del Partito Comunista Italiano di cui ha seguito tutto il cursus honorum. Ultimo segretario della FGCI e primo della Sinistra Giovanile è stato già candidato alla segreteria del Pd nel 2013, venendo sconfitto da Matteo Renzi e ne divenne Presidente, carica da cui si dimetterà.
Laureato al DAMS di Bologna è stato anche il responsabile della comunicazione DS sotto Fassino. Si è sempre posizionato nella sinistra ed è considerato vicino all’ex segretario Massimo D’Alema. Sul referendum costituzionale che coinvolge la riforma di Renzi inizialmente è per il “no” ma poi Renzi lo convince per il “sì” in cambio di una promessa di cambiare la legge elettorale.
Nella conseguente scissione proprio di Massimo D’Alema e Pierluigi Bersani che fondano Articolo 1 non li segue, restando però in stretti contatti. Ed è proprio questo il punto. In questo periodo in cui il Pd è percorso da grandi cambiamenti tra un partito del lavoro e uno proiettato verso i diritti sociali il rischio di una vittoria di Elly Schlein è quello di trasformarlo in un “grande partito radicale di massa”, attento ai diritti civili e alle battaglie Lbgt ma non al fondamentale tema del lavoro.
Se vincesse la candidata bolognese il Pd subirebbe una trasformazione totale e farebbe un pericoloso salto nel vuoto. L’attuale caduta libera nei sondaggi è preoccupante non solo per chi vota il Partito democratico ma anche chi, con senso delle Istituzioni, vorrebbe un’Italia con una opposizione democratica credibile. È nell’interesse dello stesso centro – destra avere un interlocutore affidabile.
Dietro alla scelta di Cuperlo di candidarsi ci sono due motivi. Il primo è la questione morale. Quando era già un alto dirigente alle Botteghe Oscure Cuperlo aveva alle spalle della sua scrivania una gigantografia in bianco e nero di Enrico Berlinguer particolarmente suggestiva. Ed è proprio la questione morale che è divenuto il tema dominante della sinistra. Le vicende Soumahoro prima e quella della corruzione a Bruxelles poi, sono stati forti e chiari. Da allora i sondaggi hanno cominciato a crollare.
L’attuale Partito democratico, ma anche Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni e i Verdi di Angelo Bonelli, hanno dimostrato tutta la loro fragilità. Il secondo motivo della candidatura di Cuperlo è quello di riaprire il discorso dei due transfughi di lusso, Bersani e D’Alema che con l’avamposto di Articolo 1 sembrano indicare un cammino e cioè quello di tornare, credibilmente, alle politiche sociali e soprattutto a quelle del lavoro.
Infatti un Pd che con Renzi è riuscito a abolire l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, una pietra miliare delle battaglie della sinistra, dimostra la completa trasformazione nell’opposto di un Partito che ormai vince solo ai Parioli, da dove tra l’altro proviene Carlo Calenda, ed ha lasciato le borgate in mano all’estrema destra più vicina ai poveri e agli emarginati.
Ormai il popolo di sinistra ne ha piene le tasche del “partito della ZTL” e della Gauche caviar, dei radical chic, dei Champagne socialist, dei Limousine liberal, dei Salonkommunist e chi più ne ha più ne metta. E la Schlein è l’esponente più preclaro di questa “sinistra da salotto” che ha portato al disastro attuale.
Per questo Cuperlo, persona seria e preparata, culturalmente impegnato, pare essere l’antidoto al virus della distruzione sistematica che ha infettato il Partito democratico. Per vincere Cuperlo però dovrà mostrare di crederci e soprattutto dovrà vincere una eccessiva moderazione che può essere scambiata qualche volta per timidezza.