Politica
"Ciclo meloniano", Salvini resta protagonista. Flop Pd, risorge M5S e...
Bilancio politico del 2022
Di Alessandro Amadori, sondaggista e politologo
Fra pochi giorni si chiuderà il 2022, un anno sicuramente molto interessante dal punto di vista politico e demoscopico. Che bilancio possiamo trarne? Quali grandi eventi, e conseguenti grandi protagonisti, hanno caratterizzato gli ultimi dodici mesi? Dal punto di vista fattuale, l’anno è stato molto intenso: abbiamo avuto, fra le altre cose, l’elezione del presidente della Repubblica, lo scoppio della guerra in Ucraina, le olimpiadi invernali di Pechino, le elezioni politiche italiane, i mondiali di calcio in Quatar, lo scandalo della corruzione all’Europarlamento. Le elezioni politiche sono certamente state, per il nostro Paese, l’evento clou, e la loro indiscussa vincitrice è Giorgia Meloni.
Oggi, la presidente del Consiglio si ritrova infatti a guidare un partito salito (negli ultimi sondaggi) addirittura al 30% dei consensi, e un governo che gode del 46% di fiducia (quella personale di Meloni è al 49%). Oltre a essere la prima donna premier in Italia, per certi versi Meloni è riuscita a costruire a destra un’alleanza sistemica simile a quella cui aveva dato vita Romano Prodi, a sinistra, alla fine degli anni ’90. Potrebbe essere nato un “ciclo meloniano” destinato a durare non solo per tutta questa legislatura, ma anche per la successiva. Quindi, tutto il centrodestra può, nel complesso, essere soddisfatto di come è andato l’anno in corso. Matteo Salvini e la Lega, pur avendo subito un forte ridimensionamento, fanno parte di un’alleanza di governo piuttosto solida e presumibilmente duratura, e sono dei protagonisti dell’agenda setting. E pure Silvio Berlusconi e la sua Forza Italia hanno ritrovato un’inaspettata centralità sulla scena politica. E’ come se fosse rinata, in altra forma, la Casa delle Libertà di berlusconiana memoria, che fra il 2001 e il 2006 era riuscita a raccogliere fra il 45 e il 50 per cento dei voti degli italiani.
Viceversa, a sinistra, il bilancio dell’anno è decisamente meno favorevole. Il Pd di Enrico Letta, che un anno fa era il vero protagonista sulla scena, oggi è un partito indebolito e in cerca di una nuova identità, su una consistenza elettorale attorno al 16% (in calo). In più, la vicenda dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri inevitabilmente pone un significativo problema di immagine a questo partito (e ad Articolo 1, la formazione di Pier Luigi Bersani). L’Alleanza Verdi e Sinistra, sul finire dell’anno, ha dovuto fronteggiare la questione della discutibile gestione dell’accoglienza ai migranti da parte di cooperative vicine a un suo deputato, Abubakar Soumahoro, che sarebbe invece dovuto diventare un leader emergente, il volto nuovo della sinistra italiana. Scelte, sia strategiche che tattiche, rivelatesi col senno di poi sbagliate, hanno portato nel corso di meno di un anno all’indebolimento attuale dell’intero centro-sinistra.