Netco, Labriola: "No vincoli a Kkr. Vivendi? Ci vedremo in tribunale"

L'Ad avverte: "Solo due condizioni sospensive si potrebbero frapporre alla cessione della rete: Antitrust e Golden power, ma dubito perché il Mef avrà il 20%"

di Redazione Economia
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Tim, Labriola: "Closing su rete tra fine maggio e luglio, torniamo competitivi"

Fiduciosi sul fatto che la cessione di NetCo ormai sia un dato di fatto, e che anche qualora giungesse in tribunale le ragioni del cda che ha deliberato l'operazione sarebbero riconosciute, i manager di Tim guardano avanti alle tappe successive del 'dopo' e le indicano al mercato. Ed è così che nella conference con gli analisti l'amministratore delegato Pietro Labriola spiega che dopo aver firmato lunedì scorso i contratti vincolanti con Kkr "il closing è previsto tra fine maggio e fine luglio" e ulteriori particolari arriveranno nel capital market day del prossimo marzo. "Naturalmente, agli azionisti" dice riferendosi senza nominarla a Vivendi "che ritengono che il Consiglio non avesse i poteri per compiere l'operazione, spiegheremo perché si sbagliano e, qualora necessario siamo pronti a farlo in Tribunale, dove siamo certi che le conclusioni del nostro Consiglio saranno confermate. Ecco perché non prevediamo il rischio che la transazione venga ritardata o bloccata" aggiunge Labriola.

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"Solo due condizioni sospensive si potrebbero frapporre alla cessione della rete - prosegue l'Ad - "l'Antitrust e il Golden power" , con l'applicazione di quest'ultimo all'apparenza resa difficile dal fatto che il Mef si appresta ad acquisire una quota fino al 20% della futura società della rete: comunque sulle condizioni indicate, dice l'Ad "riteniamo che sia gestibile il rischio di execution". Gli fa eco il general counsel Agostino Nuzzolo: "non prevediamo ritardi o problemi, a meno che non riceviamo un'ingiunzione dal tribunale di Milano che dica, a livello cautelare, e quindi non come decisione sul merito, che dobbiamo fermarci perché c'è stato un processo autorizzativo incorretto. Al momento non abbiamo ricevuto nessuna notifica: sono passati quattro giorni dall'operazione e tre dal signing e non abbiamo ricevuto nessuna notifica su questo tipo di misura provvisoria". E rilancia: "Come sottolineava Pietro (Labriola n.d.r.), non venderemo l'intera rete fissa di cui manterremo la parte strategica. Peraltro, nel nostro statuto non c'è nulla che indichi la necessità di possedere la rete. Francamente, siamo fiduciosi che la nostra visione sull'operazione sarà confermata anche in Tribunale. Anche se il Cda dovesse essere revocato, questo non avrà alcun impatto sull'esecuzione dell'operazione, che è stata firmata ed è vincolante".

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Labriola difende l'operazione del suo cda: "L'offerta di Kkr è cresciuta nel tempo, NetCo Base EV aumentata di 3 miliardi"

L'ad Tim sottolinea ancora che l'operazione è inattaccabile dal punto di vista legale: 'secondo la legge italiana il conferimento di un'azienda in funzionamento e la vendita delle azioni della società risultante è una tipica decisione del consiglio di amministrazione. Non esiste alcuna norma di legge che affermi il contrario. È una cosa che spetta al Consiglio e non può essere delegata agli azionisti". Del resto "questa transazione non rappresenta altro che la rigorosa esecuzione del piano di delayering approvato nel 2022" che era stato approvato all'unanimità. E ancora, dice, "ci tengo a sottolineare il significativo miglioramento dell'offerta di KKR durante il processo competitivo: NetCo Base EV è aumentata di 3 miliardi, e questo miglioramento è avvenuto nonostante il peggioramento delle condizioni macro". Inoltre l'abbattimento del debito è sopra le attese: infatti "su base omogenea, l'accordo NetCo consente un deleverage che prevediamo sarà migliore rispetto al target" indicato al Capital market day "nonostante il peggioramento delle condizioni macro" e sarà pari a 14,2 miliardi. Cifra che "non include Sparkle, pertanto il deleverage aumenterebbe nel caso in cui si chiudesse la sua cessione. Su Sparkle il processo è in corso e confidiamo in un esito rapido e positivo" ha concluso l'Ad.

"È bello che Tim sia nuovamente competitiva sul mercato: noi faremo il roadshow per darvi tutti i dettagli" sull'operazione di cessione di NetCo "poi vi do appuntamento a metà febbraio per i risultati preliminari, mentre in marzo ci sarà il Capital Market Day" annuncia infine Labriola nel suo intervento che chiude la sessione di domande e risposte dell'incontro.

Riferendosi ai dati economici al 30 settembre approvati ieri dal board, Labriola ha osservato come il risultato che presenta un miglioramento di 300 milioni sull'ebitda di gruppo "è stato quasi neutralizzato dall'aumento dei tassi, quindi - dice - possiamo migliorare l'operatività il più possibile ma se non risolviamo la questione del debito sarà difficile dare a questa azienda una opzione strategica industriale per il futuro". Nel richiamarsi a questa affermazione, che poi è "quello che abbiamo detto il 7 luglio 2022", il manager ha ricordato come "sono passati meno di due anni da allora per mantenere le promesse fatte. Questa è un'occasione reale per Tim: poter avere nuovamente la competitività sul mercato.

Tim, cessione a Kkr: "Risolverà il problema della leva finanziaria"

"Lo scorso fine settimana il nostro cda ha preso una decisione fondamentale che crediamo non solo risolvera' strutturalmente il problema della leva finanziaria che l'azienda si trascina da oltre 20 anni, ma ci permettera' anche di trasformarla in un gruppo sostenibile con un profilo normativo piu' leggero nella Domestic Unit e con la possibilita' di allocare risorse sui business in crescita in Italia e in Brasile". Così l'amministratore delegato di Tim, Pietro LABRIOLA, durante la call con gli analisti.

"Naturalmente, agli azionisti che ritengono che il Consiglio non avesse i poteri per compiere l'operazione, spiegheremo perché si sbagliano e, qualora necessario siamo pronti a farlo in Tribunale, dove siamo certi che le conclusioni del nostro Consiglio saranno confermate. Ecco perché non prevediamo il rischio che la transazione venga ritardata o bloccata": chiude il ceo di Tim Labriola nella conference call con gli analisti.