Nomine, Leonardo: caos ad ma Pontecorvo presidente. Cattaneo-Scaroni in Enel

La battaglia delle nomine continua a infuriare

Di Marco Scotti e Alberto Maggi
Economia

Nomine, ancora poche ore per decidere

La battaglia delle nomine continua a infuriare. Dopo una riunione fiume andata avanti oltre mezzanotte, sembra che la linea Meloni di scegliere gli amministratori delegati e lasciare le briciole (pardon, le presidenze) agli alleati non sia ancora stata digerita da Lega e Forza Italia. Assodato che Claudio Descalzi resterà al timone di Eni per altri tre anni e che, a meno di sorprese dell’ultimo momento, Matteo Del Fante conserverà il suo ruolo in Poste, rimane da capire che cosa succederà con le altre tre partecipate.

In Enel sembrava avercela fatta Stefano Antonio Donnarumma, nonostante pareri negativi di alcuni advisor inglesi che non hanno apprezzato il suo profilo poco internazionale. Ma ora pare che ci sia un nuovo colpo di scena: Paolo Scaroni alla presidenza e Flavio Cattaneo come amministratore delegato. Una nomina che Affaritaliani.it aveva anticipato addirittura a novembre. Al posto di Donnarumma in Terna dovrebbe esserci Giuseppina Di Foggia, prima donna amministratrice delegata di una partecipata.  Pesa il suo essere una manager capace, amica di Arianna Meloni e, appunto, l’essere donna come promesso dalla premier. L'ex amministratore delegato di Terna potrebbe restare fermo un giro, magari per approdare l'anno prossimo in Cdp. Il terreno di scontro più significativo è in Leonardo. 

La Meloni preme per Cingolani, mentre gli alleati di governo (e lo stesso Crosetto) chiedono Mariani. L’ex ministro ha una visione strategica più ampia ma non ha mai ricoperto un ruolo di questo tipo, e avrebbe bisogno di un direttore generale forte e operativo. Mariani è un esperto del settore difesa e ha una lunga carriera manageriale. Ma sembra svantaggiato. Possibile addirittura il tandem

Per la presidenza, invece, sembra che si sia raggiunto un accordo sul nome di Stefano Pontecorvo, come anticipato da Affaritaliani.It. 66 anni, diplomatico di lungo corso, già ambasciatore d’Italia in Pakistan, da giugno 2020 Senior Civilian Representative della Nato in Afghanistan su nomina del segretario generale Jens Stoltenberg.

Dal 2013 al 2015 ha lavorato in qualità di consigliere diplomatico del ministro della Difesa italiano, operando su questioni politico-militari della Nato, incluso l’Afghanistan. Tra i suoi precedenti incarichi figura quello di vice capo missione presso le ambasciate d’Italia a Londra e Mosca. Intorno al suo nome pare essersi trovato un accordo nella notte.

Paolo Scaroni presidente di Enel

Quello di Scaroni all'Enel, questa volta nel ruolo di presidente, è un ritorno. Nel 2002 infatti iniziò il suo incarico di amministratore delegato proprio dell'Enel, dopo essere stato nominato dal secondo governo Berlusconi. Nei suoi anni all'Enel, Scaroni riposiziona la società sul core business energetico cedendo asset non strategici come Wind. Sempre negli stessi anni, nel 2004, Enel viene inclusa per la prima volta nel Dow Jones Sustainability Index, indice borsistico che valuta le performance finanziarie delle compagnie mondiali in base a principi di eccellenza economico-finanziaria e di sostenibilità ambientale. Dopo i risultati ottenuti in Enel, nel 2005 viene nominato amministratore delegato dell'Eni, dove rimane fino al 2014. 

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