Alleanza Assicurazioni: terminata la seconda edizione dell’Edufin Index
Passero (Alleanza Assicurazioni): "Quello dell'Italia è un percorso di lungo periodo. Si tratta di cambiare i comportamenti e di sviluppare nuove competenze"
Alleanza Assicurazioni: volge al termine la seconda edizione dell’Edufin Index, l’Osservatorio dedicato alla consapevolezza finanziaria
Alleanza Assicurazioni ha presentato oggi a Roma, presso Palazzo della Cancelleria, i risultati della seconda edizione dell’Edufin Index, un Osservatorio interamente dedicato al tema dell’educazione e consapevolezza finanziaria. Realizzato in collaborazione con Fondazione Mario Gasbarri e SDA Bocconi, School of Management. L'evento mette in relazione le conoscenze finanziarie e assicurative degli italiani con il loro comportamento, evidenziando, nel 2023, una maggiore crescita della sfera del “sapere” rispetto a quella del “fare”. La ricerca ha indagato le conoscenze finanziarie e assicurative della popolazione, su un campione di 3.700 intervistati, con un focus specifico sulla situazione di alcune categorie individuate nella precedente edizione, come “più fragili” sui temi edufin: donne, giovani e nuovi italiani.
Ad aprire l'evento conclusivo sono state le parole del Sottosegretario del Ministero Economia e Finanza Federico Freni, che ha raccontato l’importanza dell’aiutare i giovani ad informarsi nel modo giusto. Barbara Alemanni, Professoressa di Banking and Insurance presso SDA Bocconi, è stata incaricata della lettura dei risultati della ricerca; una ricerca che presenta un’Italia a 5 velocità nell’approccio al mondo finanziario e assicurativo, con una popolazione che si distingue per la varietà di caratteristiche non solo sociodemografiche, ma anche comportamentali, mettendo in luce la correlazione tra determinate attitudini e relativi cluster. Sono stati così identificati e descritti cinque macro-gruppi di italiani sulla base del loro crescente livello di Edufin Index: fragili e disinteressati, insicuri ma fiduciosi, non curanti e fai da te ottimisti e impavidi, colti e composti. Solo gli ultimi due gruppi superano il livello di sufficienza, in un arco d’analisi che da un lato mostra una condizione di fragilità e dall’altro è contrassegnato da un processo virtuoso di costante miglioramento.
Nel dettaglio il rapporto mette in rilievo: Il gruppo dei fragili e disinteressati ottiene il livello di Edufin Index più basso. È composto soprattutto da persone inoccupate o casalinghe/i, con reddito e istruzione bassi, molte donne, molti residenti al Sud e Isole e molti over 65. Rappresentano il 20% della popolazione, dimostrano poco interesse verso i temi finanziari e assicurativi, non si informano, non hanno risparmi e non sono coinvolti nella gestione del budget familiare. Si trovano in una situazione di significativa fragilità finanziaria, hanno elevata avversione al rischio e bassissima capacità di pensare e ragionare grazie ai concetti matematici (numeracy). Un circolo vizioso che non favorisce il miglioramento e l’emancipazione da questa condizione.
Il Gruppo dei colti e composti ha il migliore livello di Edufin Index. Queste persone hanno un reddito medio/medio alto, sono residenti nel Nord Est, sono diplomati e laureati, in prevalenza dipendenti e coprono la fascia d’età 34-65 anni. Rappresentano il 13% della popolazione, sono protagonisti della propria gestione finanziaria e investono con il supporto degli esperti. Si caratterizzano per un’alta propensione a informarsi e per un senso di sicurezza verso le proprie capacità, beneficiando di un circolo virtuoso che consente loro di continuare a migliorarsi.
Nel quadro generale, l’Osservatorio evidenzia che permane rilevante il gender gap a livello di alfabetizzazione finanziaria assicurativa: il livello di Edufin Index delle donne arriva infatti a 54 (vs 59 uomini) e si rileva un’alta percentuale di donne (30%) che si trova in una condizione di fragilità finanziaria (vs 23% degli uomini). Anche in tema di gestione del budget familiare in autonomia, il divario rimane ampio: il 65% delle donne non è autonomo (vs 56% uomini).
Il gender gap si registra già in famiglia, luogo che per il 25% dei 18-34enni dovrebbe essere fonte principale di alfabetizzazione finanziaria e assicurativa, ma che vede il 30% delle ragazze non parlarne mai tra le mura domestiche a fronte del 25% registrato tra i ragazzi. Il ridotto interesse verso l’argomento, la poca autonomia decisionale e la bassa propensione a informarsi sono i principali fattori che spiegano la minore alfabetizzazione finanziaria e assicurativa delle donne. L’insieme di questi fattori comportamentali incide in modo più consistente sul divario tra donne e uomini rispetto a quelli sociodemografici, di reddito e di istruzione. Questa disuguaglianza a livello di educazione finanziaria conferma un quadro più ampio di gender gap a livello Italia che evidenzia una minore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e anche una disparità di retribuzione.
Secondo i risultati della ricerca, i giovani (18-34 anni) hanno un’alta propensione a informarsi, in quanto costantemente connessi al mondo digitale. Non dimostrano però particolare interesse ai temi finanziari e assicurativi, sono poco coinvolti nella gestione finanziaria familiare, anche se desidererebbero investire in autonomia. La ricerca conferma il ruolo centrale della famiglia dimostrando che i giovani che hanno un livello più elevato di Edufin Index provengono da contesti domestici con più alto livello di scolarità, discutono spesso di questi temi, svolgono o hanno svolto un lavoro part-time durante gli studi, sono economicamente indipendenti e decidono delle proprie spese.
Nell’Edufin Index 2023 i “Nuovi Italiani” rappresentano circa il 9% della popolazione residente in Italia (dati Istat 2023) e nel 2023 rimane invariato e ampiamente sotto la sufficienza il livello di consapevolezza finanziaria e assicurativa sul campione intervistato di circa 300 persone di tre principali comunità (filippina, rumena e sudamericana). È una parte di popolazione che, indica il rapporto, per il 60% tende a non risparmiare, a non investire e a non proteggersi. Quando decidono di investire, però, sono più propensi a chiedere il supporto di un professionista rispetto agli italiani (91% vs 80%). Tra coloro che pensano alla protezione assicurativa è l’RC Auto la polizza più comune, seguita dalla polizza infortuni. In generale, nei "Nuovi Italiani" il livello di alfabetizzazione finanziaria è più alto tra chi è maggiormente integrato e chi parla bene l’italiano.
Dopo l'intervento della Professoressa Alemanni ha avuto inizio la tavola rotonda, composta da Davide Passero, CEO di Alleanza Assicurazioni e Country Chief Marketing & Product Officer di Generali Italia, Francesco Billari, Rettore dell'Università Bocconi, Barbara Lucini, Head of Cautry Sustainability e Social Responsibility di Generali Italia e Sergio Veroli, Presidente di Consumers' Forum. Passero dando il via al dibattito ha dichiarato: "questa è un'opportunità per il nostro Paese, migliorando quest'aspetto si migliora lo sviluppo economico e la più equa distribuzione del benessere sociale. La diagnosi è chiara e bisogna intervenire su attitudini e comportamenti".
"Mi soffermo sulla questione femminile, partendo dalla famiglia e arrivando al premio Nobel di quest anno. La famiglia è il pricipale imprinting sull'educazione finanziaria, ci sono studi effettivi sul 'paghetta gap', di fatto, la cultura finanziaria si trasmette di padre in figlio: al figlio do la paghetta, alla figlia, considerata una procipessa, può avere tutto. Già qua si segna un bivio. Arrivo così al premio Nobel per l'economia, che, nonostante ciò, quest' anno è andato a Claudia Goldin", ha concluso Passero.
Le parole di Davide Passero, CEO di Alleanza Assicurazioni e Country Chief Marketing & Product Officer di Generali Italia ad affaritaliani.it
A margine dell'evento Davide Passero, CEO di Alleanza Assicurazioni e Country Chief Marketing & Product Officer di Generali Italia, ai microfoni di affaritaliani.it ha dichiarato: "Quello dell'Italia è un percorso di medio e a lungo periodo. Si tratta di cambiare i comportamenti, si tratta di sviluppare nuove competenze. L'educazione finanziaria è un elemento chiave per lo sviluppo del Paese come ci hanno indicato pure le nazioni unite. Questo sforzo lo stiamo conducendo anche con il contributo delle istituzioni, collaboriamo con il ministero dell'economia che ha costituito un comitato per l'educazione finanziaria, e ci si sta muovendo organizzando elementi di comunicazione, come quello di oggi, ed elementi reali sul territorio in cui si cerca di essere vicino al cittadino".
"Il tema demografico è molto importante, l'Italia sta diventando un paese sempre più anziano, ciò pone delle sfide che sono la 'non tenuta del sistema pensionistico' ad oggi abbiamo due persone in età post lavorativa ogni tre lavoratori e le proiezioni al 2050 sono in rapporto uno ad uno. Abbiamo quindi, due persone su tre in età post-lavorativa che consumano il fondo pensionistico, consumano spesa sanitaria e non producono reddito. Il tema è come far sì che il sistema trovi un equilibrio", ha concluso Passero.
Le parole di Simone Bemporad, Direttore della Comunicazione e Public Affairs del Gruppo Generali e Vicepresidente della Fondazione The Human Safety Net ad affaritaliani.it
"Questo è un tema che deve essere interesse del governo, e non può essere ignorato dalle famiglie e dalle imprese, le quali possono fare tantissimo. Imprese come la nostra, la quale mette al servizio del cittadino una grande rete di esperti in questo settore in modo tale da favorire l'educazione finanziaria. Le persone devono essere messe nelle condizioni di avere delle conoscenze. Qualque azione del gender gap non è ammissibile, sul tema dell'inclusione c'è ancora molto da fare, certamente il tema dell'educazione finanziaria è un tema che penalizza ingiustificatamente le donne, dato che esse hanno diversi ed importanti ruoli nella società", ha dichiarato Simone Bemporad, Direttore della Comunicazione e Public Affairs del Gruppo Generali e Vicepresidente della Fondazione The Human Safety Net ai microfoni di affaritaliani.it.
Le parole di Barbara Lucini, Head of Cautry Sustainability e Social Responsibility di Generali Italia ad affaritaliani.it
"La sostenibilità è il principio ispiratore del nostro piano strategico 2024, questo vuol dire che da una parte abbiamo i nostri obiettivi economico finanziari, dall'altro abbiamo la volontà di costruire valore nel lungo periodo per la società e per l'ambiente. Oggi siamo qui a parlare di educazione finanziaria la quale è un elemento centrale per la nostra azione di sostenibilità per due motivi: da un lato è una condizione imprescindibile per l'esercizio pieno del diritto di cittadinanza, ossia contribuire alla vita democratica del paese, dall'altra un elemento di resilienza nel nostro tessuto produttivo", ha commentato Barbara Lucini, Head of Cautry Sustainability e Social Responsibility di Generali Italia ai microfoni di affaritaliani.it.
"Pensiamo al fatto che sapere come prevenire i grandi rischi legati ai cambiamenti climatici a livello di sistema ci aiuta a mitigarli. Un cliente responsabile consapevole di questi rischi darà la possibilità di affrontare meglio il cambiamento climatico. quindi da un lato abbiamo il tema della resilienza del tessuto economico e sociale grazie ad una cultura finanziaria più matura, e dall'altra c'è un tema di cittadinanza attiva, più consapevoli sul fronte dell'educazione finanzaria", ha concluso Barbara Lucini ai microfoni di affaritaliani.it.