Amplifon: ricavi in crescita a €1,65 miliardi, EBITDA a €386 milioni

Vita (Amplifon): "I risultati confermano la grande dinamicità del Gruppo, testimoniata da un forte incremento dei ricavi e soprattutto da una crescita organica"

di Redazione Corporate
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Amplifon: nei primi nove mesi del 2023 ricavi consolidati pari a 1,65 miliardi di euro, EBITDA a 386 milioni

Il Consiglio di Amministrazione di Amplifon, leader mondiale nelle soluzioni e nei servizi per l’udito, riunitosi oggi sotto la presidenza di Susan Carol Holland, ha approvato la Resoconto Intermedio di Gestione al 30 settembre 2023. Enrico Vita, Ceo Amplifon, ha dichiarato: "I risultati dei primi nove mesi confermano la grande dinamicità del nostro gruppo, testimoniata da un forte incremento dei ricavi e soprattutto da una crescita organica record nonostante una domanda in Europa ancora piuttosto debole. Stiamo continuando a investire significativamente nello sviluppo del nostro network internazionale grazie alle continue acquisizioni e abbiamo ormai superato quota 9.500 negozi, rafforzando la nostra presenza in mercati chiave come il Nord America, la Francia, la Germania e la Cina".

"In quest’ultimo mercato abbiamo superato i 300 punti vendita, diventando così uno dei principali operatori del Paese in soli cinque anni di attività. Questi investimenti, abbinati a quelli effettuati nel corso dell’anno nell’organizzazione al servizio dei nostri clienti, nel marketing e nell’innovazione sono essenziali per accelerare la nostra traiettoria di crescita di medio-lungo termine", ha concluso Vita.

Nei primi nove mesi del 2023 i ricavi consolidati sono stati pari a 1.645,1 milioni di euro, in crescita del 9,7% a cambi costanti e del 6,8% a cambi correnti rispetto ai primi nove mesi del 2022. La performance è stata trainata da un’eccellente crescita organica, pari al 7,6%, ben superiore al mercato, e dalle acquisizioni per il 2,1%, principalmente in Francia, Germania, Cina e Nord America. L’eccellente crescita organica, nonostante il persistere di un mercato europeo più debole rispetto alle aspettative, è stata sostenuta dall’incremento di quote di mercato e dal positivo sviluppo delle azioni di pricing. L’impatto del cambio è stato negativo per il 2,9% per il crescente deprezzamento del dollaro americano, del dollaro australiano e del peso argentino nei confronti dell’euro nel corso del periodo.

L’EBITDA su base ricorrente è stato pari a 385,8 milioni di euro, in crescita del 4,4% rispetto a 369,5 milioni di euro nei primi nove mesi del 2022. Il margine sui ricavi su base ricorrente è stato pari al 23,5%, in riduzione di 50 punti base rispetto ai primi nove mesi del 2022, per effetto della minore leva operativa dell’area EMEA a causa di un mercato più debole rispetto alle attese, del mix geografico meno favorevole e dei forti investimenti nel personale specializzato di negozio (audioprotesisti) e nel marketing per sostenere il percorso di crescita futura. L’EBITDA as reported si attesta a 372,6 milioni di euro, dopo costi non ricorrenti pari al 13,2 milioni di euro principalmente riconducibili all’applicazione del principio contabile IFRS 2 a seguito del piano di assegnazione di azioni comunicato lo scorso 5 gennaio.

L’EBIT si attesta a 192,9 milioni di euro su base ricorrente, in aumento dello 0,9% rispetto a 191,3 milioni di euro registrati nei primi nove mesi del 2022 con un’incidenza sui ricavi pari all’11,7%. Tale progresso è attribuibile all’andamento dell’EBITDA, nonostante i maggiori ammortamenti relativi ai forti investimenti per l’espansione del network, l’innovazione e l’infrastruttura IT. L’EBIT as reported è stato pari a 179,7 milioni di euro. Il risultato netto su base ricorrente è pari a 112,8 milioni di euro, in calo del 5,7% rispetto ai 119,6 milioni di euro registrati nei primi nove mesi del 2022 per la minore leva operativa, i maggiori ammortamenti e l’incremento degli oneri finanziari.

Tale incremento, pari a 11,3 milioni di euro, è attribuibile all’aumento dei tassi di interesse (nonostante la maggior parte del debito a medio lungo termine sia a tasso fisso), al forte effetto negativo dell’inflation accounting sulla consociata argentina, all’aumento degli oneri derivanti dall’applicazione del principio IFRS 16 relativamente alle spese di affitto del network e alle differenze cambio derivanti dall’oscillazione dei tassi principalmente nei paesi del Nord e Sud America. Il risultato netto as reported, che riflette gli oneri non ricorrenti di cui sopra per 9,4 milioni di euro, è di 103,4 milioni di euro, con un tax rate che si attesta al 27,6%, in leggera riduzione rispetto allo stesso periodo del 2022. L’utile netto per azione rettificato (EPS adjusted) si attesta a 63,2 centesimi di euro in lieve diminuzione del 2,9% rispetto ai 65,0 centesimi di euro riportati nei primi nove mesi del 2022.

Nel terzo trimestre del 2023 i ricavi consolidati sono stati pari a 531,3 milioni di euro, in crescita dell’11,4% a cambi costanti e del 5,7% a cambi correnti rispetto al terzo trimestre del 2022. Tale performance è stata trainata da una crescita organica record pari al 9,0%, ben superiore al mercato di riferimento, e da acquisizioni per il 2,4%. L’eccellente crescita organica è stata sostenuta da incrementi delle quote di mercato in tutti i mercati chiave e dal positivo sviluppo delle azioni di pricing a livello globale, nonostante un andamento del mercato europeo più debole rispetto alle aspettative e un giorno lavorativo in meno rispetto al periodo di confronto. Il cambio ha avuto un impatto particolarmente negativo nel trimestre, pari al -5,7%, principalmente per il deprezzamento del dollaro americano, del peso argentino e del dollaro australiano rispetto all’euro.

L’andamento è stato molto positivo in tutte le aree geografiche: l’EMEA ha registrato una forte performance dei ricavi nonostante un contesto di mercato più debole delle aspettative e un giorno lavorativo in meno rispetto al periodo di confronto; l’AMERICA si conferma nuovamente l’area geografica con la maggiore crescita dei ricavi, trainati da un’eccellente crescita organica e da acquisizioni; ottima anche la performance dell’ASIA PACIFIC (APAC), supportata da una crescita organica a doppia cifra in tutti i mercati dell’area e dalle recenti acquisizioni in Cina. L’EBITDA su base ricorrente è stato pari a 109,8 milioni di euro, in crescita dello 0,3% rispetto a 109,4 milioni nel terzo trimestre del 2022, nonostante una base di confronto estremamente sfidante.

Infatti, nel terzo trimestre del 2022 la società aveva riportato un livello record di reddittività con un margine sui ricavi pari al 21,8% per effetto delle azioni di contenimento dei costi. Il margine sui ricavi, pari al 20,7%, si riduce di 110 punti base rispetto allo stesso periodo del 2022 per effetto della minore leva operativa dell’area EMEA a causa di un mercato più debole rispetto alle attese, del mix geografico meno favorevole, dei forti investimenti nel personale specializzato di negozio (audioprotesisti) e nel marketing per sostenere il percorso di crescita futura e del negativo impatto dei tassi di cambio. L’EBITDA as reported si attesta a 107,8 milioni di euro, dopo costi non ricorrenti pari a 1,9 milioni di euro principalmente riconducibili all’applicazione del principio contabile IFRS 2 a seguito del piano di assegnazione di azioni precedentemente comunicato.

L’EBIT si attesta a 45,4 milioni di euro su base ricorrente dopo maggiori ammortamenti relativi all’espansione del network, all’innovazione e all’infrastruttura IT, in riduzione del 7,5% rispetto ai 49,1 milioni di euro registrati nel terzo trimestre del 2022, con un’incidenza sui ricavi pari all’8,5%. L’EBIT as reported è stato pari a 43,5 milioni di euro. Il risultato netto su base ricorrente è pari a 23,5 milioni di euro rispetto ai 29,7 milioni di euro riportati nello stesso periodo del 2022. Tale risultato è conseguente alla minore leva operativa, ai maggiori ammortamenti e ad un incremento di 4,9 milioni di euro degli oneri finanziari attribuibile ai fattori precedentemente commentati.

Il risultato netto as reported, che riflette gli oneri non ricorrenti di cui sopra per 1,4 milioni di euro, è di 22,1 milioni di euro, con un tax rate che si attesta al 27,0%, in riduzione rispetto allo stesso periodo del 2022. L’utile netto per azione rettificato (EPS adjusted) si attesta a 14,7 centesimi di euro rispetto ai 17,2 centesimi di euro riportati nel terzo trimestre del 2022. Nel corso del terzo trimestre il Gruppo ha acquisito circa 80 punti vendita nei principali mercati chiave: Francia, Germania, Nord America e Cina.

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