Banca Generali accelera la crescita nel trimestre: utile netto a 83,1mln

Mossa (Banca Generali): "Abbiamo registrato con le nostre attività ricorrenti di business il miglior utile trimestrale della nostra storia"

di Redazione Corporate
Gian Maria Mossa, amministratore delegato di Banca Generali
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Banca Generali, presentati i risultati del primo trimestre 2023: utile netto a 83 milioni

Banca Generali ha approvato e diffuso i risultati consolidati al 31 marzo 2023, così commentato dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa: “Siamo molto soddisfatti del risultato che evidenzia ancora una volta la nostra capacità di crescita in ogni contesto. Siamo al massimo storico di portafoglio clienti, con oltre il 70% di questi che generano commissioni ricorrenti. La richiesta di servizi di investimento a maggiore valore aggiunto tocca nuovi record con Gestioni Patrimoniali e Consulenza a pagamento che complessivamente superano i 17mld. Anche in termini di raccolta il dato del primo trimestre risulta in aumento, con un grande contributo dei consulenti in struttura, a conferma della qualità dei nostri professionisti e del crescente bisogno di consulenza da parte della clientela di alto standing".

"In un periodo caratterizzato da persistente volatilità e complessità dallo scenario dei tassi", prosegue Mossa, "abbiamo registrato con le nostre attività ricorrenti di business il miglior utile trimestrale della nostra storia. Le commissioni ricorrenti hanno tenuto piuttosto bene anche grazie alla creazione di valore sul mondo amministrato che ha raggiunto un picco storico in linea con il ciclo di politica monetaria. Guardiamo con cautela alle sfide economico-finanziarie sui mercati per i prossimi mesi ma siamo fiduciosi di poter continuare a crescere in linea ai target del piano forti di un posizionamento unico e di un livello di servizio sempre più riconosciuto e apprezzato dalla clientela”.

Risultati economici al 31 marzo 2023

Il primo trimestre del 2023 si è chiuso con un utile netto consolidato di €83,1 milioni, in aumento del 22% rispetto ai €68,3 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. Tale risultato è stato raggiunto in un contesto di listini in graduale recupero dai minimi dello scorso anno, ma ancora caratterizzati da una forte volatilità e incertezza sul fronte macroeconomico e geopolitico. Banca Generali, facendo leva sulla diversificazione dei prodotti-servizi e sulla qualità della propria rete di professionisti, ha centrato al meglio le opportunità offerte dai mercati accelerando così verso i target di crescita dimensionale e reddituale.

Nel periodo, il profilo di qualità dell’utile è ulteriormente migliorato evidenziando così i continui passi avanti nel percorso verso una crescita sostenibile sul fronte finanziario. L’utile netto ricorrente è infatti salito del 45% a €77,0 milioni, raggiungendo così il nuovo massimo mai registrato in un solo trimestre. Il risultato raccoglie i frutti delle numerose iniziative messe in atto per favorire la sostenibilità e la diversificazione dei ricavi, beneficando anche dalla normalizzazione del livello dei tassi d’interesse, oltre che della consueta disciplina nella gestione operativa della banca. Complessivamente, la componente ricorrente ha rappresentato il 93% dell’utile del periodo contro un’incidenza del 78% nel corrispondente periodo dello scorso anno.

Nel dettaglio, il margine di intermediazione è stato pari €193,2 milioni contro i €160,8 milioni del 1Q 2022. Il significativo incremento è stato guidato dall’accelerazione del margine finanziario (€74,9 milioni, +175,8%) a fronte di commissioni nette ricorrenti a €113,3 milioni (-5,6%) e commissioni variabili ridimensionate nell’impatto (€5,0 milioni, -63,3%) per effetto della volatilità dei mercati.

Nello specifico, il margine d’interesse (€71,0 milioni, +214,9% a/a, +24,2% t/t) ha beneficiato della crescita dei rendimenti degli attivi in linea con l’aumento dei tassi di mercato. La marginalità ha beneficiato in particolare di un portafoglio di titoli obbligazionari caratterizzato da una duration corta (1,2 anni) e un’elevata incidenza di titoli a tasso variabile (53% del totale). Gli impieghi fruttiferi si sono attestati a fine periodo a €15,5 miliardi, un livello lievemente inferiore a quello di fine anno (- 1,8%).

Le commissioni lorde ricorrenti sono state pari a €238,1 milioni (-2,7% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno). Nel dettaglio, le commissioni lorde di gestione si sono attestate a €199,8 milioni rispetto ai €209,9 milioni dello scorso anno per effetto delle minori masse medie gestite in condizioni di mercato caratterizzate da forti pressioni e complessità. Al contrario, le commissioni bancarie e d’ingresso sono aumentate a €38,3 milioni (+10,2%), mostrando un solido progresso supportato dalle iniziative di diversificazione dei ricavi messe in atto dalla Banca e dall’interesse dei clienti per le soluzioni di risparmio amministrato.

I costi operativi confermano l’efficienza gestionale nonostante le dinamiche inflattive attestandosi a €63,7 milioni (+6,2% su base annuale), con un risultato che include €1,1 milioni di oneri straordinari. I costi operativi ‘core’ sono stati pari a €57,4 milioni, (+6,0% a/a), di cui €1,5 milioni legati all’avvio di ‘BG Suisse’, in linea dunque alle proiezioni di piano. L’incidenza dei costi operativi sulle masse totali è migliorata a 30bps (31bps a fine 2022), mentre il Cost/Income ratio, rettificato per le componenti non ricorrenti quali le commissioni variabili, si è sensibilmente ridotto al 33,2% (40,8% a fine 2022 e 40,4% nel primo trimestre 2022), a ulteriore dimostrazione dell’efficacia operativa.

Nel trimestre sono stati contabilizzati accantonamenti, contributi ai fondi bancari e rettifiche di valore nette per €15,0 milioni contro i €13,0 milioni dello scorso anno (+16,4%). La variazione è principalmente legata a maggiori accantonamenti prudenziali per rischi e oneri (€10,2 milioni rispetto ai €5,0 milioni del precedente esercizio). Il tax-rate del periodo si è attestato a 27,4%, in aumento rispetto al 22,7% del corrispondente periodo dello scorso anno principalmente per la riduzione dell’incidenza del risultato realizzato da giurisdizioni estere per la minore componente di commissioni variabili.

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