Banca Generali, nel semestre utile netto a 131,3 mln, ricavi a 314,4 mln
Mossa (Banca Generali): "L’attenzione operativa e l’impegno nello sviluppo degli importanti progetti del Piano Industriale hanno contraddistinto questi mesi"
Banca Generali, risultati semestrali 2022: l'utile netto ricorrente si rafforza a €107,9 milioni (+30%)
Il Consiglio di Amministrazione di Banca Generali ha approvato i risultati consolidati al 30 giugno 2022. L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, ha commentato: “Un secondo trimestre ancora una volta caratterizzato da un grande lavoro dei nostri professionisti, con una raccolta complessiva nel primo semestre di 3mld. La componente ricorrente del conto economico mostra una buona tenuta grazie alla grande flessibilità del nostro modello di business, alla ripresa del margine di interesse ed alla tenuta della redditività della componente gestita. Inoltre, anche il mese di luglio sta confermando gli ottimi risultati dei mesi precedenti, nonostante la grande incertezza del contesto, grazie al nostro forte posizionamento al fianco delle famiglie nella consulenza finanziaria e nella protezione patrimoniale".
"L’attenzione operativa e l’impegno nello sviluppo degli importanti progetti del piano industriale", ha aggiunto Mossa, "hanno contraddistinto questi mesi in cui abbiamo già fatto buoni passi avanti rispetto ai nostri obiettivi progettuali. Questo, unito alle prospettive sui tassi e alla continua innovazione dei nostri servizi e offerta ci rende fiduciosi di poter continuare a crescere centrando gli ambiziosi obiettivi che ci siamo prefissati”.
Il primo semestre del 2022 si è chiuso con un utile netto consolidato di €131,3 milioni, che si raffronta ai €190,1 milioni del corrispondente periodo dello scorso anno (-31%). Il confronto non risulta omogeneo: i primi sei mesi del 2022 sono stati infatti caratterizzati da una delle peggiori crisi finanziarie di sempre, in netta contrapposizione alla fase espansiva dei mercati finanziari dello scorso anno. Le gravi tensioni geopolitiche internazionali, le politiche restrittive avviate dalle Banche Centrali per contrastare le tensioni inflattive e i crescenti timori di recessione economica hanno portato ad una forte contrazione dei mercati finanziari sia azionari (MSCI World: –21,2%, Eurostoxx 50: -19,6%) che obbligazionari (Bond europei: –13,1%; Governativi USA: -9,1%) nel semestre appena concluso.
In un simile contesto Banca Generali ha comunque potuto raccogliere i frutti del suo impegno a favore di una maggiore sostenibilità finanziaria dei suoi risultati, sottolineato nel corso del recente avvio del Piano strategico 2022-2024. L’utile netto ricorrente della Banca, che esclude voci di ricavi variabili e altre poste straordinarie, si è attestato infatti a €107,9 milioni con un progresso del +30% rispetto allo scorso anno. Alla base di questo risultato si pongono la forte spinta alla crescita operata negli anni, la flessibilità del modello di business e una sempre attenta gestione dei costi operativi. Complessivamente, gli utili ricorrenti hanno rappresentato l’82% dell’utile del periodo contro il solo 44% del totale del corrispondente periodo dello scorso anno.
Nello specifico, il margine di intermediazione si è attestato a €314,4 milioni, che si raffronta ai €432,7 milioni dello scorso esercizio. Il risultato è legato ad una forte crescita sia del margine finanziario (€67,5 milioni, +22,1%) che delle commissioni nette ricorrenti (€231,4 milioni, +8,9%) mentre le commissioni variabili (€15,6 milioni, -90,6%) hanno risentito del crollo dei mercati finanziari azionari e obbligazionari del periodo. In particolare, il margine d’interesse (€51,8 milioni, +18,1% a/a) ha beneficiato del significativo rialzo dei rendimenti obbligazionari degli ultimi mesi, in virtù di una struttura di attivi finanziari incentrata su un portafoglio obbligazionario con una duration corta (1,4 anni) e una elevata esposizione ai tassi variabili (51% del totale). Al rialzo del margine d’interesse ha inoltre contribuito l’aumento degli attivi fruttiferi (€16,5 miliardi, +14,4% a/a e +9,4% da inizio anno) a fronte della continua espansione dei depositi nel periodo. Le commissioni lorde ricorrenti sono state pari a €478,6 milioni (+6,5% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno). Il risultato è legato principalmente alla crescita delle commissioni lorde di gestione a €413,3 milioni (+8,6%) sia per l’aumento delle masse medie nel periodo che per la loro maggiore redditività.
Le commissioni bancarie e d’ingresso si sono attestate a €65,3 milioni manifestando una flessione dai €68,7 milioni del primo semestre 2021 legata alle attività più strettamente connesse alle dinamiche dei mercati finanziari (commissioni d’ingresso sui fondi e maggiore esposizione al trading su obbligazioni) a fronte del progresso dei ricavi legati ai servizi di advisory e di attività bancarie.
I costi operativi totali si sono attestati a €119,9 milioni (+6,7%) includendo €1,5 milioni di costi straordinari. I costi operativi ‘core’ sono stati pari a €108,1 milioni (+5,9% a/a), includendo €2,8 milioni legati all’avvio di ‘BG Suisse’, al netto dei quali la crescita sarebbe stata del 4,4% confermando un approccio attento e disciplinato. L’incidenza dei costi operativi si è mantenuta su livelli di eccellenza pari allo 0,30% delle masse, segnando un lieve rialzo per la contrazione delle masse di riferimento. Il Cost/Income ratio rettificato per le componenti non ricorrenti è stato pari al 39,6% (dal 41,8% del primo semestre 2021).
Le voci relative ad accantonamenti, contributi ai fondi bancari e rettifiche di valore nette si sono attestate a €22,2 milioni contro i €28,9 milioni dello scorso anno (-23%) escludendo gli accantonamenti di natura straordinaria dello scorso anno. La riduzione è legata principalmente ai minori stanziamenti a copertura degli impegni per indennità contrattuali di natura attuariale in virtù del rialzo dei tassi di attualizzazione utilizzati per le valutazioni statistico attuariali.
I ratios di capitale al 30 giugno 2022
Al 30 giugno 2022, il CET1 ratio si è attestato al 15,2% e il Total Capital ratio (TCR) al 16,3%. I coefficienti di capitale si posizionano su livelli ampiamente superiori ai requisiti minimi richiesti nell’ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale SREP di 8,0% per il CET1 ratio e 12,3% per il TCR. La variazione dei ratios patrimoniali tiene conto inoltre dell’impegno al riacquisto di azioni proprie al servizio dei piani di incentivazione e fidelizzazione. A fine semestre la Banca deteneva 2.121.281 milioni di azioni proprie integralmente destinate al servizio delle politiche di remunerazione del personale più rilevante del Gruppo Bancario. L’indice di leva finanziaria (leverage ratio) alla fine del semestre si attesta al 4,1%, con una leggera contrazione da inizio anno legata alla forte crescita degli attivi nel periodo.
Risultati economici del secondo trimestre 2022
L’utile del secondo trimestre 2022 si è attestato a €63,0 milioni, in crescita del +15,2% rispetto ai €54,7 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. La componente ricorrente del risultato è stata di €54,7 milioni, pari all’86,8% dell’utile del periodo. Il risultato nel suo complesso è particolarmente apprezzabile considerata la negativa performance dei mercati nel secondo trimestre. Il margine di intermediazione è risultato pari a €153,7 milioni (-20,3%) che si raffronta ai €192,8 milioni del secondo trimestre 2021. Nel trimestre si è registrata una forte contrazione delle commissioni variabili (€1,9 milioni contro i €54 milioni dello scorso anno) parzialmente compensata dal rialzo del Margine d’interesse (€29,3 milioni, +32,3%) e delle commissioni nette ricorrenti (€111,4 milioni, +2,9%).
I costi operativi si sono attestati a €60,0 milioni contro i €56,3 milioni del secondo trimestre 2021, includendo €1,0 milioni di poste straordinarie. A livello ‘core’ i costi sono stati pari a €53,9 milioni (5,9% a/a) includendo €1,3 milioni di costi per lo sviluppo del piano di crescita internazionale senza i quali, l’incremento rispetto allo scorso anno si sarebbe attestato al 4,9%. Il risultato operativo ha toccato i €93,7 milioni contro i €136,5 milioni del secondo trimestre 2021. Il dato ha tuttavia mostrato un netto progresso su basi ricorrenti attestandosi a €91,8 milioni, in progresso dell’11,2% rispetto al corrispondente periodo del 2021. Il risultato pre-tasse è stato di €84,1 milioni contro i €45,0 milioni dello scorso anno dopo aver spesato minori poste per accantonamenti ordinari e straordinari