Politica

Meloni premier lascia la guida di FdI e Ecr? Il tema c'è. Non subito e...

Di Alberto Maggi

Tema delicatissimo. Viaggio tra i "quasi silenzi" della destra

Meloni premier lascerà la presidenza di FdI e Ecr? "Non mi pare la priorità", risponde ad affaritaliani.it uno dei massimi dirigenti del partito di maggioranza relativa


Il tema c'è. Ed è delicatissimo. Tanto che on the record nessuno dei big di Fratelli d'Italia vuole proferire parola. Ovviamente in prospettiva, non domani e nemmeno la settimana prossima, ma il nodo di Giorgia Meloni presidente del Consiglio che possa lasciare la presidenza di Fratelli d'Italia e/o di Ecr, il Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei, c'è. E' innegabile, tanto che uno dei massimi dirigenti del partito di maggioranza relativa, alle insistenti domande di affaritaliani.it risponde: "Non mi pare la priorità".

Certo, oggi c'è da chiudere la partita sulla squadra di governo e sulle presidenze delle Camere, dopo ci saranno i primi interventi del nuovo esecutivo, con la lotta al caro-bollette e al caro-energia in cima, ma prima o poi il tema diventerà attuale. O, quantomeno, se ne comincerà a parlare. Fonti qualificate di FdI spiegano, sempre ad Affari, che "se e quando dovesse esserci una decisione in tal senso sarà la stessa presidente Meloni a comunicarla". Tradotto: non ascoltare eventuali uscite di deputati e senatori, magari peones, che potrebbero lanciarsi nei prossimi giorni in analisi e scenari improvvisati.

Secondo quanto Affari è in grado di rivelare, al momento, appare più probabile (o forse sarebbe più corretto dire meno improbabile) l'addio alla guida di Ecr che di Fratelli d'Italia. Anche se nel 2024 ci saranno le elezioni europee e Meloni da Palazzo Chigi, sempre se non ci saranno crisi o terremoti politici, potrebbe guidare i Conservatori e Riformisti verso il successo anche a livello continentale. E' vero anche che, al Parlamento europeo i polacchi di Diritto e Giustizia sono la componente più consistente di Ecr e Meloni, che parlando all'assise degli spagnoli di Vox, domenica scorsa, ha preso proprio come modello le politiche di Varsavia, potrebbe assecondare, non subito ma in prospettiva, un passaggio di consegne con i colleghi del più grande Paese dell'est Europa.

Per quanto concerne Fratelli d'Italia per le prime settimane, almeno fino alla fine del 2022, si tende a escludere un cambio ai vertici. D'altronde Silvio Berlusconi è stato molti anni e molte volte premier e non ha mai lasciato la presidenza di Forza Italia. "FdI ha una struttura e un'organizzazione collaudata da tempo", spiegano fonti interne per sottolineare che la macchina del partito, anche in vista delle importanti Regionali del prossimo anno, è in grado di funzionare "perfettamente" anche se Meloni sarà meno presente, non per volontà ma in quanto impegnata da premier nei vari dossier nazionali e internazionali.

Il tema comunque, anche se non attuale, come detto c'è e non è escluso che la stessa leader della destra italiana possa decidere, più avanti, di fare un passo di lato (non indietro) per consentire al partito di continuare a lavorare in particolare sul territorio e rafforzare la sua presenza e il suo radicamento così come usciti dalle urne del 25 settembre. In particolare, la premier in pectore ritiene il rapporto costante e quasi quotidiano con le categorie produttive, con quei corpi intermedi che più volte Meloni ha citato - anche nella sua prima uscita alla Coldiretti dopo la vittoria elettorale - fondamentale per prendere decisioni condivise e nell'interesse del Paese reale.