Berlin Packaging: 100 anni di storia tra design, innovazione e sostenibilità

Tonoli (Berlin Packaging): "Forniamo un servizio completo, che parte dal disegno e arriva alla distribuzione, passando attraverso l'innovazione"

di Claudia Mosca e Sofia Gabbanini
Corporate - Il giornale delle imprese

Berlin Packaging, prosegue il successo in EMEA: una storia di know how, innovazione e sostenibilità

Berlin Packaging si definisce, ad oggi, il maggiore Hybrid Packaging Supplier a livello mondiale. Specializzata nella fornitura di packaging in vetro, in plastica e in metallo e relative chiusure fornisce anche servizi di design, finanziamento, consulenza, stoccaggio e logistica e rappresenta una storia di successo che prosegue ormai da oltre 100 anni.

Dal 2016, il processo di crescita di Berlin Packaging ha portato a un’importante quanto rapida espansione a livello EMEA. La nuova avventura è cominciata attraverso l’acquisizione di Bruni Glass, realtà con oltre quarant’anni di esperienza nella fornitura di packaging in vetro di alta gamma per vini, distillati, prodotti alimentari, gourmet e home fragrance: Berlin Packaging grazie alle sue strategie di crescita organica e inorganica è passato dai 200 milioni circa di fatturato in Europa a fine 2018 a 1,2 miliardi a fine 2022, e un organico cresciuto da 200 a 1.250 persone.

Dal 2016, l’azienda ha finalizzato oltre 25 acquisizioni in Europa. In Italia, tra le ultime ricordiamo Pentapackaging a Bergamo, fornitore di packaging di plastica per il settore industriale e Newpack, azienda importante nel settore del packaging in vetro per il vino nel 2020; Premi Industries, fornitore globale di packaging specializzato in soluzioni innovative per i settori della cosmesi e della bellezza, con sede centrale a Milano, a fine 2021; e Panvetri, azienda di imballaggi in vetro e metallo per i settori del vino e dell’olio d’oliva con sede a Modugno, in provincia di Bari, nel 2022.

 

 

"Forniamo ai nostri clienti un servizio completo, che comprende tanto la parte di innovazione e design, seguita dal nostro team di studio di sviluppo e progettazione Studio One Eleven, quanto la parte di industrializzazione, che consente poi la traduzione in prodotto di quello che è stato disegnato e immaginato, per poi arrivare alla parte di distribuzione, con i conseguenti servizi di logistica e warehousing. In questo modo, ci trasformiamo in un 'onestop-shop' per tutti i nostri clienti", ha raccontato Alessandro Tonoli, CEO di Berlin Packaging Italia.

La sede in provincia di Milano, a Trezzano sul Naviglio, inaugurata a settembre dello scorso anno, è stata progettata all’insegna di avanguardia e sostenibilità, elementi intrinseci al DNA di Berlin Packaging. All’interno vi è una grande area di 200 mq che ospita lo showroom, dove vi sono esposti gli oltre 800 prodotti rappresentativi della vasta offerta aziendale. Anno dopo anno, il ruolo dell’Italia all’interno del progetto EMEA diventa quindi sempre più cruciale.

Come riportato dal CEO Alessandro Tonoli: "L’Italia, in veste di punto di partenza per la crescita internazionale dell'azienda, è anche il nostro headquarter europeo. Gli investimenti nel nostro Paese hanno portato allo sviluppo di fatturato e di una porzione di mercato piuttosto importante. Soprattutto, essendo l'Italia un paese ricco dal punto di vista alimentare e particolarmente legato al settore food, ci siamo concentrati su canali che riguardano il mondo del food, dell’olio, dell’aceto, dello spirits e quello del vino".

 

"Un elemento distintivo rispetto alla concorrenza", ha commentato Tonoli, "è il nostro studio One Eleven. Non a caso, un valore aggiunto che offriamo ai nostri clienti, sia di piccole che di grandi dimensioni, è quello di essere in grado di fornire loro una consulenza e un aiuto pratico nella realizzazione di disegni e idee di packaging, così da favorire l’innovazione e lo sviluppo del prodotto; qualcosa che non tutti gli operatori sul mercato sono in grado di fare".

Un ulteriore punto d'investimento, che ha consentito all'azienda di distinguersi dai propri competitor, è l'attenzione verso il tema della sostenibilità. I clienti vengono accompagnati fin dalle prime fasi di sviluppo in un percorso di crescita e maturazione, che li porta a ragionare su tutti i risvolti positivi assicurati dai packaging sostenibili. "Solitamente, consigliamo ai nostri clienti di ‘guardarsi dentro'. Iniziamo da un'attenta analisi del ciclo di vita dei loro prodotti, così da capire ad oggi qual è l'impatto che hanno sull'ambiente. Dopodiché, in base alle loro esigenze e alla loro visione futura, consigliamo i diversi step da portare a termine. La nostra parola d’ordine è sempre 'dipende'. In questo caso, dipende da quello che hanno già e da quanto vogliono investire per andare avanti".

Prendendo come esempio uno dei pezzi iconici della collezione vino, la bottiglia “Aurelia”, il CEO Alessandro Tonoli ha raccontato cosa si può fare oggi in termini di "carbon footprint", con l'obiettivo di realizzare un prodotto con un impatto minimo, se non nullo, sull'ambiente. "Si inizia sfruttando l'aiuto di un partner che utilizza energie rinnovabili e che è particolarmente attento al riciclo del materiale, e poi attraverso lo sviluppo di un disegno più 'leggero' possibile dal punto di vista della produzione. Contemporaneamente, quello che è tecnicamente impossibile da evitare viene compensato con il ricorso ad un partner specializzato. Questo è quello che sicuramente consigliamo ai nostri clienti, ma le attività variano a seconda delle singole necessità".

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