CDP: 12,6 miliardi indirizzati al ripensamento delle catene del valore

Melchiorri (CDP): "Ci siamo concentrati su tre campi di intervento: sostegno alle filiere strategiche, cooperazione internazionale, trasporto e nodi logistici"

di Claudia Mosca
Corporate - Il giornale delle imprese

CDP, Piano Strategico 22-24: Simona Melchiorri racconta le tre priorità di intervento della sfida “ripensamento delle catene del valore” 

Cambiamento climatico, crescita inclusiva e sostenibile, innovazione e digitalizzazione, sostegno alle catene del valore: queste le quattro sfide sistemiche individuate all'interno del Piano Strategico 22-24 di Cassa Depositi e Prestiti. Il Gruppo guidato da Dario Scannapieco si muove "per l'Italia che verrà", offrendo il proprio sostegno ad iniziative in linea con le priorità di politica nazionale espresse dal PNRR e con il framework strategico definito dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

A partire dalle quattro sfide poste al centro del Piano Strategico, Cassa Depositi e Prestiti ha definito 10 campi d’intervento, individuati a partire da una attenta analisi dei principali gap strutturali del Paese e degli strumenti che CDP ha a disposizione per colmare questo divario e realizzare iniziative ad alto impatto economico, sociale ed ambientale. Con riferimento alla sfida strategica “ripensamento delle catene del valore”, CDP si è concentrata su tre ambiti: sostegno alle filiere strategiche, cooperazione internazionale e trasporto e nodi logistici.

 

 

"Il sostegno alle filiere strategiche", racconta Simona Melchiorri, Responsabile Sviluppo, Monitoraggio e Rendicontazione Sostenibilità di CDP, "si traduce nell’impegno sia a favore delle imprese che operano in settori strategici per l’economia italiana sia di quelle che sono abilitanti per la transizione economica e digitale. In questo ambito, l’obiettivo è duplice: da un lato, sostenerne la crescita dimensionale e dall’altro garantirne riconoscibilità internazionale". Tra le iniziative volte a favorire la crescita dimensionale delle imprese in Italia e all’esterno, è importante ricordare alcuni esempi virtuosi: "Cito uno dei primi finanziamenti collegati ad obiettivi ESG, quello concesso al Gruppo LU-VE, oppure il lancio del primo basket bond ESG destinato a PMI e Mid Cap Italiane".

Emerge in questo contesto anche il finanziamento da parte di CDP per lo sviluppo sostenibile del Gruppo Pietro Fiorentini. Come racconta Simona Melchiorri: "Gli obiettivi principali del finanziamento erano due: migliorare l’impatto ambientale dell’azienda e aumentare il livello occupazionale dell’Italia. Nel rispetto della formula finanziaria scelta per questo finanziamento, al raggiungimento dell’obiettivo di miglioramento dei livelli occupazionali in Italia corrisponde una riduzione del costo del finanziamento per l’azienda, una forma di 'premialità'. Questa iniziativa conferma l’interesse crescente da parte delle aziende a legare i propri investimenti a obiettivi e criteri sempre più puntuali dal punto di vista ESG".

"Per quel che riguarda invece la cooperazione internazionale, CDP (attraverso il suo duplice ruolo di gestore di risorse pubbliche e finanziatore con risorse proprie) ha individuato due aree su cui focalizzarsi: la tutela dell’ambiente e la crescita inclusiva e sostenibile dei Paesi Partner. In questo ambito, CDP ha destinato 600 milioni di euro a favore di governi, istituzioni finanziarie, imprese e fondi di investimento di aree geografiche strategiche, incidendo positivamente sull’economia, la società e l’ambiente. Infine, il terzo campo di intervento, trasporto e nodi logistici, ha l'obiettivo di dotare l’Italia di una rete di trasporti ed un sistema di logistica competitivi, colmando quindi i divari territoriali con le periferie economiche del nostro Paese", conclude Melchiorri.

In questo settore, CDP ha affiancato la Pubblica Amministrazione con interventi di advisory e iniziative legate al potenziamento e alla riqualificazione del trasporto pubblico locale, insieme ad iniziative destinate ad efficientare i porti italiani. "Tra i risultati raggiunti cito il finanziamento di 40 milioni di euro a Fer, società di trasporto della Regione Emilia Romagna, oppure il finanziamento da 50 milioni di euro per l’ammodernamento e l'efficientamento del porto di La Spezia", riporta Melchiorri.

Ma l'impegno in ambito ESG si vede anche dall'interno, dalla gestione di CDP dell'asset del procurement aziendale. D'altronde, la sostenibilità della catena di fornitura è percepita sempre di più come un'interessante opportunità di business. "La trasparenza e il dialogo con i fornitori per CDP gioca un ruolo molto importante. Dal 2021 l’approccio valutativo e di screening dei fornitori è stato completamente rivisto, affiancando alle valutazioni più tradizionali legate ad aspetti che comprendono le capacità tecniche, gestionali ed economiche dei fornitori, anche aspetti legati alla sostenibilità e all’affidabilità etica degli stessi", spiega Melchiorri.

"Il nuovo approccio ha già prodotto risultati positivi nel 2022, anno in cui più del 70% dei contratti stipulati hanno coinvolto fornitori che possiedono certificazioni ambientali. Più dell’80% dei contratti sono poi stati stipulati con fornitori che possiedono certificazioni sociali e di governance. C’è poi un’altra novità", conclude Simona Melchiorri, "perché da quest’anno CDP ha inserito, nella maggior parte degli appalti, anche criteri premiali legati alla tutela delle diversità e alle pari opportunità".

Tutti i risultati raggiunti da Cassa Depositi e Prestiti possono essere facilmente recuperati all'interno del Bilancio Integrato 2023 (pubblicato sul sito ufficiale) che, grazie alla collaborazione con Fondazione LIA, assicura la massima accessibilità e può essere letto e navigato attraverso l’utilizzo di tecnologie assistive.

Tags:
cdp 2023cdp catene del valorecdp piano strategico 2022 2024cdp simona melchiorricdp sostenibilità