Edison promuove cultura e sostenibilità con Fondazione EOS

Magliulo (Fondazione EOS): "Lavoriamo in coprogettazione per sviluppare iniziative che rispondano davvero alle esigenze del territorio"

di Francesca Biasone
Corporate - Il giornale delle imprese

Edison Orizzonte Sociale guarda agli obiettivi dell’Agenda 2030: focus su inclusione sociale e rapporto con il territorio

Fondazione EOS, la fondazione d’Impresa di Edison, nasce nel gennaio 2021 per operare nell’ambito delle attività di Corporate Social Responsibility dell'azienda con l'obiettivo di creare valore da e per le persone, considerate una risorsa inestimabile. Per tracciare un percorso consapevole e responsabile, anche per quanto riguarda il proprio Piano triennale, Edison Orizzonte Sociale fa riferimento all'Agenda 2030, il programma d'azione dell'ONU per lo sviluppo sostenibile; in particolare EOS vuole concentrarsi sui temi dell’educazione di qualità, inclusione sociale e riduzione delle disuguaglianze, promozione di comunità sostenibili in cui patrimonio culturale e naturale siano elementi imprescindibili di identità e sviluppo e sulle azioni di rafforzamento dei rapporti di partenariato per il raggiungimento di obiettivi comuni di sostenibilità.

La Fondazione agisce in coprogettazione: idea e sviluppa progetti in collaborazione con realtà territoriali e non, con la missione di rispondere a quelle che sono le reali esigenze del territorio, in vista di crescita, sviluppo e valorizzazione delle unicità. Sostenere gli enti del terzo settore e attivare vere e proprie reti territoriali permette a EOS di non limitarsi a lavorare su progetti preconfezionati. Obiettivo di lungo termine è quello di espandere il proprio raggio d'azione a tutti i territori della Penisola e fare rete.

Al 2024 la Fondazione d'impresa di Edison ha deciso di concentrare la propria attenzione sui giovani fra gli 11 e i 16 anni, una fascia d'età che ha risentito in modo particolare degli effetti della pandemia a livello non solo sociale, ma anche psicologico e culturale. In particolare le persone di EOS hanno pensato di servirsi dello sport e della cultura come strumenti di aggregazione, crescita e coinvolgimento di tutti quegli adolescenti in condizioni di fragilità che meritano di essere protagonisti.

Tra le iniziative di maggiore interesse, non si può non citare la partnership con il Museo Egizio di Torino, dedicata all'inclusione, all'accoglienza e alla formazione. Tale collaborazione ha dato vita a GreenME, progetto di sostenibilità museale che punta a diffondere la cultura del consumo consapevole e una rete di best practices che potranno essere adottate anche da organizzazioni più piccole. 

L'intervista di affaritaliani.it a Francesca Magliulo, Direttrice Fondazione EOS

 

 

Intervistata da affaritaliani.itFrancesca Magliulo, Direttrice di EOS, ha raccontato i principi alla base della fondazione d’Impresa di Edison, chiarendone il campo d'azione, il modus operandi e gli obiettivi futuri.

"La Fondazione EOS nasce nel gennaio 2021, dopo un periodo di gestazione di parecchi mesi e iniziato in piena pandemia, durante il quale lavoravamo nella Divisione Sostenibilità di Edison. Con la pandemia ci siamo resi conto, come tutti, dell'aggravamento dei divari sociali e quindi della necessità di mettere a disposizione maggiori risorse ed energie e allo stesso tempo volevamo dare più sostanza all'impegno sociale di Edison. Si parla tanto di transizione energetica sostenibile ma spesso si trascura la dimensione sociale che invece è importantissima: non si tratta soltanto di supporto alle persone più fragili o Responsabilità Sociale d'Impresa, che pure sono fondamentali, ma anche di come fare business in modo responsabile, pensando sempre agli impatti sociali che possono scaturirne. Il nostro core business è supportare le persone più fragili con progetti a medio e lungo termine, ma abbiamo come obiettivo anche quello di sostenere gli enti del Terzo Settore, aiutandoli attraverso il trasferimento delle nostre competenze a migliorare la propria capacità progettuale, di accesso ai finanziamenti , gestionale. In realtà è una logica di mutuo apprendimento, perché anche noi stiamo imparando tanto con la coprogettazione. Siamo un'organizzazione super partes che vuole creare una rete di tante piccole associazioni in tutta Italia".

Quali sono gli ambiti in cui la Fondazione EOS opera e quale il target?

"Della pandemia ci ha impressionato in particolare la condizione degli adolescenti, che con il lockdown sono stati privati di ciò che è più importante per la loro crescita e il loro sviluppo: le relazioni. Sono stati un po' abbandonati a loro stessi pensando che se la sarebbero cavata, ma i dati ci raccontano del peggioramento della povertà educativa, dell'aumento dell'abbandono scolastico, di episodi di depressione e tanto altro. Sono dati preoccupanti. Si parla di sostenibilità ma al centro di essa ci sono proprio le giovani generazioni, si deve agire subito per accompagnarle e aiutarle a scoprire i propri talenti, a vedere nuove opportunità, a scorgere un orizzonte in un contesto mutato, precario, fluido. Si tratta di una sfida abbastanza complessa perché ovviamente non è semplicissimo coinvolgere i ragazzi e infatti la modalità che adotteremo sarà proprio quella di sviluppare attività di cultura informale, extrascolastica. Vogliamo creare questi progetti con loro, saranno i giovani a idearli e gestirli, ne saranno finalmente i protagonisti. Abbiamo già avviato una serie di progetti che vanno in questa direzione: il progetto bandiera della Fondazione è "Traiettorie Urbane - Palermo", che connette sei quartieri e molte piccole associazioni, cui noi diamo più forza, per valorizzare gli spazi di aggregazione, sviluppare la leadership positiva e aiutare i ragazzi a creare relazioni sane tra di loro e con gli adulti".

Una partnership importante è quella con il Museo Egizio di Torino, stipulata sia per promuovere la cultura che per educare alla sostenibilità. Di cosa si tratta?

"Quella con il Museo Egizio è una collaborazione di vecchia data ed è iniziata con progetti legati all'inclusione e all'accoglienza; poi negli ultimi due anni abbiamo iniziato a lavorare con il Museo a un vero e proprio Piano di Sostenibilità. Precedentemente avevamo sperimentato linee guida sulla sostenibilità nella musica, nel teatro, nel cinema e poi siamo approdati al museo perché l'idea è lavorare con organizzazioni mature che ci aiutino a replicare la stessa esperienza con realtà minori. È un modo per trasmettere una cultura del consumo consapevole a tutti i fruitori del museo, un modo per riavvicinare i ragazzi al patrimonio culturale".

A più di un anno e mezzo dalla nascita della Fondazione EOS, molto è stato fatto ma sicuramente tanto altro è in cantiere. Cosa può dirci riguardo il futuro?

"In realtà non riusciamo a stare fermi, continuiamo ad aggiungere progetti al nostro Piano triennale. È il nostro modo di lavorare: aggreghiamo, facciamo sistema con altre associazioni e fondazioni che possono aggiungere qualcosa di proprio alle iniziative e quindi arricchirle sempre di più. Il nostro obiettivo futuro è quello di espanderci in altre regioni cercando di replicare queste modalità d'intervento, andando a smussarle in base alle necessità del territorio".

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