Intesa Sanpaolo, De Felice: "Mediterraneo strategico per energia e industria"

Intervenuto al Festival di Trento, il Capo Economista ha sottolineato la centralità assunta dal Mediterraneo per l'economia, l'energia e la politica

di Francesca Biasone
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Festival dell'Economia di Trento: il "triangolo strategico del Mediterraneo" attraverso le parole di Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo

Anche quest'anno Intesa Sanpaolo è tornata al Festival di Trento, nel ruolo di Top Partner. Tra i palazzi e le piazze di Trento, dal 25 al 28 maggio, l'Istituto sta partecipando alla kermesse con le testimonianze dei suoi professionisti: il presidente Gian Maria Gros-Pietro, Hugo Doyle, responsabile International Public Affairs, Cristina Balbo, direttore regionale Veneto Ovest e Trentino Alto Adige, Massimiano Tellini, Global Head Circular Economy Intesa Sanpaolo Innovation Center, Anna Roscio, responsabile Sales & Marketing Imprese e Gregorio De Felice, Chief Economist Intesa Sanpaolo. Proprio quest'ultimo è intervenuto nella mattinata di oggi all'incontro "Energia, industria, ambiente: il triangolo strategico del Mediterraneo".

Il Capo Economista di Intesa Sanpaolo ha dichiarato: “La pandemia e la crisi tra Russia e Ucraina hanno avviato l’accorciamento delle filiere europee e spostato il baricentro verso il Mediterraneo, che ha assunto una crescente centralità negli scenari economici, energetici e politici. È in quest’area che passerà una parte rilevante della riconfigurazione degli equilibri geopolitici del pianeta. La cooperazione tra l’Europa e i Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente sarà quindi determinante per affrontare le sfide future, specialmente quelle relative alle reti energetiche e logistiche, non solo per l’approvvigionamento di energie fossili, ma anche per la costruzione di una nuova partnership basata sulla produzione e l’importazione di energie rinnovabili, senza la quali sarà difficile raggiungere gli obiettivi di carbon neutrality che l’Ue si è imposta”.

"Gli ultimi dati della International Energy Agency evidenziano che la crescita della capacità rinnovabile nel Nord Africa e nel Medio Oriente dovrebbe triplicare nel periodo 2022-2027 rispetto al quinquennio precedente, raggiungendo i 45 GW di nuove installazioni, soprattutto grazie al solare. A lungo termine la svolta arriverà dall'idrogeno verde, che potrà essere prodotto proprio grazie all’energia solare e importato anche con i gasdotti già esistenti. Le sfide comuni potranno trasformarsi in opportunità, nel reciproco interesse e in un’ottica win-win per i Paesi a nord e per quelli a sud del Mediterraneo”.

Il Mediterraneo, afferma De Felice, è sempre più centrale non solo per l’energia, ma anche per portualità e logistica, fattori chiave per la competitività. Il bacino è un sistema economico in espansione, dove passa il 30% del commercio mondiale di petrolio e gas e dove si concentra il 27% del traffico marittimo di container. Re-shoring, near-shoring e friend-shoring sono parole e concetti sempre più ricorrenti nell’agenda politica europea e hanno generato un cambio di paradigma per la logistica, che assume un ruolo essenziale nel favorire l’integrazione tra nord e sud del Mediterraneo in alcune filiere produttive.

È auspicabile che l’Europa si impegni a sostenere il processo di cooperazione con il Nord Africa lanciando un Green New Deal. Spinta agli investimenti, soprattutto nel settore privato con strumenti come le Zone Economiche Speciali, impegno sulla transizione verde e digitale, sullo sviluppo di grandi infrastrutture e sulla creazione di posti di lavoro sono le direttrici su cui l’Ue può intervenire per avviare nuove strategie globali con l’Africa, riacquistando competitività rispetto alla Cina, creando sviluppo e occupazione locali che potrebbero mitigare i flussi migratori causati anche dalla cronica mancanza di lavoro. L’Italia e soprattutto il suo Mezzogiorno" ha concluso il Capo Economista di Intesa Sanpaolo, "sono centrali in questo disegno per posizionamento geografico, logistica e ruolo del sistema manifatturiero”.

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