Link Building, ByTek conduce una nuova ricerca di settore
Dello Vicario (ByTek): "La performance in ambito SEO è spesso legata alla capacità di costruire segnali esterni, in modo più o meno naturale"
Gruppo Datrix, ByTek rilascia una ricerca sul Link Building partendo da un'indagine sulla Community SEO
La nuova ricerca condotta di ByTek, martech company del Gruppo Datrix, si concentra sull'analisi dei comportamenti delle imprese italiane. Il nuovo white paper, intitolato “Link Building nel 2022 - Come si stanno muovendo i brand in Italia negli ultimi anni”, raccoglie le evidenze emerse da un’indagine condotta proprio negli ultimi mesi e presentata in anteprima al Search Marketing Connect. Il Link Building rientra tra le componenti chiave della strategia SEO, nonostante venga spesso declassificato. La verità è che continua ad essere centrale, in riferimento alla sua efficacia nel massimizzare gli sforzi di ottimizzazione. La Link Building è, in altre parole, la "costruzione" di referenze positive per un marchio; articoli, testi o immagini che linkano più o meno spontaneamente a una determinata pagina web, rendendola autorevole per uno specifico argomento.
Paolo Dello Vicario, CEO di ByTek, ha dichiarato: “La raccolta di segnali esterni è e sarà sempre qualcosa di fondamentale per validare la qualità di un contenuto e, come in tanti ambiti della SEO, ciò che deve guidarci è il buonsenso, che come sempre ci aiuta a guardare le cose con lungimiranza, al netto di trucchi e tattiche. La performance in ambito SEO in molti contesti è legata a doppio filo con la capacità di costruire segnali esterni, in modo più o meno naturale. La partita della lungimiranza si gioca sulla definizione e l'esecuzione del concetto di qualità e gli sforzi di chi si occupa di SEO dovrebbero essere tesi in questa direzione, unendo creatività, capacità di analisi e quel pizzico di senso critico che non fa mai male”.
La ricerca di ByTek si pone l'obiettivo di rispondere ad alcune domande fondamentali: qual è lo stato dell’arte della Link Building in Italia? Come viene percepita ed eseguita dai player sul mercato? In quali industry, con quali tecniche viene portata avanti e qual è il budget medio? Le risposte alle domande centrali della ricerca sono state sondate unendo due metodologie di indagine: una survey condotta su oltre 150 professionisti, grazie alla collaborazione della comunità di SEO e Digital Marketer italiani, e un’analisi di oltre 150 proprietà digitali, con un focus sul profilo dei backlink. Di seguito, alcuni dei risultati più interessanti emersi dalla ricerca.
La top 3 delle industry che fanno link building in modo più strutturato è composta da beauty, fashion e sporting goods, seguite al 4° posto dal mondo e-commerce in senso lato. La qualità del contenuto vince come fattore di maggiore importanza per un’attività di qualità, in modo abbastanza trasversale per settore e ruolo degli intervistati. In più, l’uso di piattaforme tecnologiche per “automatizzare” l’operatività umana, proprio come Relevanty AI (tool proprietario di ByTek), sono utilizzate ancora da una fascia ridotta di operatori di settore, in particolare da Digital Marketing Manager non verticalmente specializzati sulla SEO.
Tra le tecniche più usate vince il guest posting, cioè la pubblicazione di articoli su testate online come redazionali e approfondimenti. Una tecnica basata sulla relazione e sul contenuto, di qualità e naturale, ma che non mette d’accordo tutti gli intervistati: freelance e proprietari di siti web tendono ad applicare ancora il recupero di vecchi link o le directories, mentre i SEO in-house portano avanti PR online in ottica di awareness oltre che di posizionamento in SERP.
Inoltre, i SEO in-house, interni a singole aziende e grandi marchi, sono quelli con il maggior budget allocato per la Link Building, oltre i 20 mila l’anno. Ciò che resta trasversale è la valutazione positiva di Link Building e Digital PR come efficacia in una strategia di search engine optimizaton: il voto medio complessivo è 4,5 su 5.