Politica

FdI: "Il rigassificatore di Piombino si farà, ma è una soluzione temporanea"

di Antonio Amorosi

Nicola Procaccini, responsabile energia di FdI, spiega le strategie del governo Meloni per abbassare i costi dell’energia e perché Piombino è inevitabile

Energia: dal no al rigassificatore di Piombino al sì, dal price cap all’Italia hub energetico per l’Europa. Il piano di FdI per cambiare l'Italia

A che punto è il piano energia del governo italiano. Il rigassificatore di Piombino sì farà davvero? E perché? L’Italia sta mettendo in piedi un sistema per diventare hub energetico europeo oppure sono solo annunci? Risponde ad Affaritaliani il responsabile energia di Fratelli d’Italia e membro del Parlamento europeo Nicola Procaccini

In sincerità cosa pensate del price cap, così com’è stato approvato in Europa nei giorni scorsi?

"Francamente non ci speravo più, è un evento clamoroso dopo 7 o 8 mesi di opposizione ferrea di Austria, Germania, Olanda, Ungheria visto anche quanto la commissione europea è attenta alle indicazioni che arrivano dalla Germania”

Secondo voi ha la capacità di funzionare nel tempo nell’abbassare i prezzi?

“Già sta funzionando, basti guardare come è crollato il prezzo del gas. La forza di questo strumento sta nella sua deterrenza"

E come mai spuntano oppositori da tutte le parti che dicono ‘no, non funzionerà’?

“C’è sempre modo di fare meglio ma dico vi ricordate l'ultima proposta di price cap qual era, a 270 euro e che entrava in azione dopo 10 giorni consecutivi di superamento del tetto!? Una barzelletta”

E questo nuovo tetto di 180 euro, come si applicherà? Ho capito bene, quando il mercato supera la soglia dei 180 euro per tre giorni…!?

“Esattamente. Scatterà dopo tre giorni consecutivi di superamento della soglia. E ce ne siamo accorti subito, tempo fa, che funzionava. Bastava accennare al tema in sede di consiglio europeo e crollava il prezzo del gas. Quando usciva una fumata nera si alzava di nuovo il prezzo. Abbiamo notato questo balletto automatico. Poi c’è il tema della Russia…”

Dica

“Condanniamo la guerra, facciamo le sanzioni alla Russia, attiviamo tutti gli interventi per limitare Putin e poi su un altro fronte lo facciamo ricco? Sul fronte del gas negli ultimi 7 o 8 mesi la Russia ha visto i suoi guadagni esplodere, malgrado sia crollato in termini quantitativi. Putin ha guadagnato di più vendendo di meno. E’ una cosa pazzesca”

Non c’è dubbio. Un altro tema centrale è il porto di Piombino

Tanti esperti dicono: se non facciamo l’hub di Piombino siamo finiti?

“Sì, questo purtroppo è vero, però è una soluzione tampone. Invece stiamo ragionando in termini di medio, lungo periodo”.

A Piombino avete un sindaco di FdI che si oppone però e pone una questione ambientale. Che farete davvero?

“Lui fa la sua parte, risponde alla sua comunità che è contraria a questa nave rigassificatrice nel porto di Piombino. Giorgia Meloni ha però la responsabilità dell'Italia intera...”

E quindi?

“Risponde all'Italia intera. L’Italia intera ha la necessità di reagire all’emergenza dell'approvvigionamento energetico. Purtroppo l’hub deve necessariamente essere fatto a Piombino. Dopodiché Piombino dovrà essere ristorato perché è giusto per gli abitanti, visto che il luogo svolge un servizio a favore dell’Italia”

Quindi il rigassificatore di Piombino si farà, senza dubbi?

“Sì, ma è anche giusto che sia una questione temporanea e che questa servitù duri meno possibile. In questo caso durerà tre anni ed è questo che è stato stabilito”

Alternative? Visto che è una soluzione temporanea? A lungo termine qual è la soluzione?

“Ci sarà una soluzione offshore ad alcune miglia dalla costa, nel Tirreno anche se la collocazione esatta dovrà ancora essere stabilita in modo puntale”

Ma l'Italia potrebbe finalmente diventare davvero un hub energetico, anche per posizione strategica? Ne ha parlato il ministro Urso, ma è reale questa possibilità?

“E’ una quasi certezza. Bisogna tenere presente che tutte le principali pipeline vedono l'Italia come una porta per l’Europa”

I riferimenti anche a Mattei del premier Meloni sembravano chiari. Eni ha una storia gloriosa in questa direzione...

“Certo, esatto, assolutamente. Questo porta ad un rapporto con il Nordafrica, un patrimonio che esiste dall'epoca dei romani ma che abbiamo disperso nei secoli. E il piano delle materie energetiche si intreccia con quello delle materie prime e con la lotta all'immigrazione illegale. L'Italia ha questa vocazione naturale e deve riprendersi il suo ruolo”

Tutto questo avrebbe un potenziale pazzesco anche per il Sud Italia che è povero di infrastrutture…

“Infatti è il Sud nel cuore del Mediterraneo non è il Nord ai piedi delle Alpi. Ma anche sul piano delle rinnovabili, vedi la geotermia, il fotovoltaico, l’eolico il Sud ha un potenziale incredibile che non è affatto espresso. Potrebbe diventare un hub energetico per tutta Europa e per tutto il Nord Africa”