Sostenibilità: “Incontri di… Affari” svela le sfide di aziende e consumatori

Prosegue il ciclo di eventi organizzato da Affaritaliani.it: focus del secondo appuntamento, sostenibilità e transizione green

di Sofia Gabbanini e Claudia Mosca
Corporate - Il giornale delle imprese

"Incontri di… Affari”, transizione green e sostenibilità ad ogni costo: Affaritaliani.it pone l’accento sulle sfide per aziende e consumatori

Prosegue "Incontri di... Affari", il ciclo di eventi inaugurato da Affaritaliani.it con la tavola rotonda "Fintech e banche: da competitor a coopetitor" lo scorso 28 giugno. Il tema scelto per questo secondo appuntamento è stato quello della sostenibilità. A svelare le sfide intrinseche alla transizione green, Rita Santaniello, Co-Founder e Board Member di Sircle; Giorgio Santambrogio, Ceo Gruppo VéGé; Umberto Javarone, General Manager di FreeNow; Lelio Alfonso, Managing Partner Milano di Comin&Partners e Eleonora Mariano, Responsabile ufficio progetti di Pefc Italia.

Gli ospiti, attraverso le loro diverse esperienze e punti di vista, hanno alimentato il dibattito nel corso di un panel dal titolo "Transizione green e sostenibilità ad ogni costo (ma quanto costa?)", moderato dal Condirettore di Affaritaliani.it Marco Scotti, offrendo alla platea spunti di estrema rilevanza e interesse. Adeguarsi alle nuove esigenze rappresenta, infatti, una sfida significativa, sia per le aziende che per i consumatori, che richiede flessibilità, innovazione e una comprensione approfondita del mercato.

L'intervista di Affaritaliani.it a Rita Santaniello, Co-Founder e Board Member Sircle

 

Rita Santaniello, Co-Founder e Board Member di Sircle, ha raccontato ai microfoni di Affaritaliani.it quali sono i costi principali associati alla transizione green e quali le agevolazioni destinate alle imprese che vogliono investire in quest’ambito: “Come spesso accade nel mondo delle imprese, i costi variano a seconda dell’ambito di attività. Ad esempio, un’azienda produttrice avrà sicuramente un impatto ambientale maggiore rispetto ad un’impresa che opera nel terzo settore. Di conseguenza, anche i costi legati alla transizione, dalla riduzione delle emissioni di CO2 fino ai costi di produzione, finiranno con l’aumentare. Fortunatamente, ci sono per questo finanziamenti sviluppati ad hoc a livello governativo e statale. Le diverse iniziative variano a seconda della tipologia di intervento desiderato”. 

Pensiamo alle aziende del terziario, che magari non impattano in modo eccessivo a livello di emissioni di CO2, ma puntano verso l’attuazione di politiche di mobilità sostenibile e risparmio energetico”, ha proseguito Santaniello. “In questo caso, l’investimento potrebbe riguardare l’aspetto sociale, per cui sono presenti altri tipi di agevolazioni. Per la parità di genere, ad esempio, è stato sviluppato un nuovo sistema di gestione, con l’introduzione di una certificazione fortemente incentivata. Anche le aziende più piccole, per le quali lo sgravio contributivo è meno attrattivo in termini economici, c’è un finanziamento a fondo perduto per incentivare l’implementazione del sistema di gestione e arrivare a ottenere la certificazione, oltre che incentivi in termini di punteggi premiali nei bandi pubblici”. 

Il tema della sostenibilità si riflette anche sulla comunicazione e sul racconto delle azioni intraprese a favore della transizione. Ad oggi, “la comunicazione di sostenibilità va curata con ancora maggior attenzione, soprattutto in riferimento alla sua non ingannevolezza, proprio perché è molto impattante sul consumatore e orienta le sue scelte d’acquisto”, ha dichiarato Santaniello. “Non possiamo più parlare di sostenibilità in termini vaghi, usando diciture come eco-friendly o impatto zero. Uno dei requisiti della corretta comunicazione ai sensi della normativa che si sta sviluppando prevede la limitazione a livello comunicativo di tutti quei claim le cui dichiarazioni non sono supportate da dati oggettivi e scientificamente verificabili. Sarà necessario integrare ognuna di queste comunicazioni con indicazioni sul perimetro a cui si applica la definizione, così da fornire al consumatore informazioni chiare su dove poter ricavare questi stessi dati”.

L'intervento di Giorgio Santambrogio, Ceo Gruppo VéGé, a "Incontri di... Affari": la sostenibilità come vantaggio competitivo

Secondo Giorgio Santambrogio, Ceo Gruppo VéGé, ad oggi i consumatori non sembrano ancora disposti a spendere di più per prodotti che siano sostenibili: "È ancora troppo presto per constatare un'ampia disponibilità dei clienti a pagare un sovrapprezzo per l'impatto ambientale ridotto di un prodotto. La consapevolezza dei consumatori riguardo a tali questioni è ancora limitata". Ma ciò che ha tenuto a sottolineare Santambrogio è il vantaggio competitivo che possono ottenere le aziende che dimostrano di adottare pratiche sostenibili: "Comunicando in modo efficace i propri valori, infatti, è possibile attrarre la simpatia di quei consumatori che hanno a cuore la sostenibilità e il rispetto di comportamenti etici", ha dichiarato Santambrogio

Inoltre, secondo il Ceo, il ruolo svolto dai punti vendita deve essere attivo nell'educazione del consumatore: "Non bisogna diventare censori dei prodotti ma cercare, piuttosto, di promuovere una maggiore consapevolezza riguardo a ciò che il cliente acquista. Questo potrebbe anche implicare una riduzione delle vendite, ma con l'obiettivo di vendere meglio". 

L'intervento di Umberto Javarone, General Manager FreeNow a "Incontri di... Affari"

In tema di trasporti, Umberto Javarone, General Manager della piattaforma FreeNow, ha raccontato che ad oggi, a parità di costo, la scelta del consumatore tende a orientarsi verso l'alternativa più sostenibile: "Se pensiamo al settore taxi, il 75% degli utenti preferirebbe un veicolo elettrico. Questa tendenza possiamo osservarla anche su dati più obiettivi: notiamo che l'utilizzo di opzioni sostenibili e di mezzi di trasporto elettrici, per quanto riguarda la micromobilità, il car sharing e il trasporto pubblico non di linea, è triplicato rispetto al 2021". 

Per quanto concerne il tema delle infrastrutture, necessarie a una sempre più capillare diffusione di mezzi di trasporto sostenibili, secondo Javarone in Italia siamo piuttosto indietro: "il metro di paragone è per noi molto accessibile, essendo presenti in diversi paesi europei. Ciò che emerge è che ad oggi stanno entrando nel settore molti nuovi attori che stanno investendo molto, e per questo stiamo assistendo a un'accelerazione sotto questo punto di vista, nonostante ci sia ancora ampio margine di miglioramento. FreeNow lavora anche su questo: per quanto riguarda i nostri tassisti, abbiamo stretto per loro conto un accordo con Edison che comprende una serie di agevolazioni relative, ad esempio, all'accesso alle colonnine elettriche", ha concluso Javarone.

Il commento ad Affaritaliani.it di Lelio Alfonso, Managing Partner Milano Comin&Partners

"Sicuramente uno dei vantaggi che le aziende possono ottenere dalla transizione green e da una sempre maggiore attenzione alla sostenibilità riguarda il contributo positivo alla società, in un senso ampio del termine e senza limitarsi a quello aziendale”, ha affermato Lelio Alfonso, Managing Partner Milano Comin&Partners. “È chiaro, poi, che gli investimenti devono avere un loro ritorno economico: questo può essere facilmente misurabile. Ciò che è di fondamentale importanza è che quando si investe nella transizione green bisogna farlo con attenzione e coscienza, perché bisogna essere consapevoli che dopo non si può tornare indietro”, ha proseguito Alfonso

Alfonso ha poi tenuto a sottolineare che una società come Comin&Partners, che accompagna le aziende verso una maggiore affidabilità anche sul piano della sostenibilità e dell’attenzione all’utente, ha il compito di offrire un ventaglio di opportunità così che le imprese possano poi scegliere il percorso sostenibile migliore.

Le parole di Eleonora Mariano, responsabile ufficio progetti Pefc Italia, ad Affaritaliani.it 

Nel percorso di avvicinamento alla transizione verde, il consumatore gioca un ruolo sempre più importante. Non solo le imprese devono ragionare sullo sviluppo di iniziative sostenibili, ma devono anche imparare a comunicare con l’esterno per incentivare i consumatori a fare altrettanto. Eleonora Mariano, Responsabile Ufficio Progetti Pefc Italia, ha proposto un esempio pratico attraverso il racconto della certificazione forestale offerta da Pefc Italia: “La nostra certificazione forestale trasmette al consumatore un messaggio chiaro: il prodotto che stai acquistando viene da foreste gestite in modo sostenibile, legale e consapevole. Quello che facciamo è mettere in atto campagne di comunicazione e sensibilizzazione, anche attraverso gli oltre 900 mila ettari di foreste certificate e più di mille aziende certificate, che fanno capire che a parità di prezzo un prodotto che ha il nostro marchio è un prodotto rispettoso dell’ambiente, delle comunità locali e di chi lo ha realizzato”. 

Nonostante il lavoro svolto ogni giorno da imprese e consumatori, c’è ancora molto da fare per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità. “Parlando di foreste, l’aspetto che ancora oggi genera maggiori criticità è quello legato alla pianificazione. Solo il 18% delle foreste in Italia è pianificato, mentre la restante parte non ha un piano di gestione o una visione per il futuro”, ha raccontato Mariano. “Dall’altra parte, un altro grande problema è quello dell’importazione illegale o non tracciata. Abbiamo un forte bisogno di legno e di carta, che spesso importiamo perdendo la possibilità di creare filiere locali virtuose, con costi ambientali non sempre conosciuti. Si stima che in Europa circa il 20% di materiale legnoso che importiamo sia di origine illegale; un dato che dovrebbe portare ad una presa di coscienza e a un bisogno di responsabilizzazione da parte del singolo consumatore che, attraverso la nostra certificazione, può scegliere invece di fare una scelta etica, corretta e sostenibile”.

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