OMC, commercio mondiale in crisi nel 2023. Tassi e instabilità politica

Un modesto 0,8% al posto del previsto 1,7%. Tanti i responsabili

di Daniele Rosa
Economia

OMC, previsioni di crescita del commercio mondiale al ribasso

“Il commercio globale crescerà molto meno del previsto, dall’1,7% a solo l’0,8% e il rallentamento previsto per il 2023 è preoccupante poiché si riflette sul tenore di vita delle persone in tutto il mondo”, ha confermato il direttore generale Ngozi Okonjo-Iweala, numero uno dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) dalla sua sede di Ginevra. Molte le cause ma , soprattutto in Europa e negli Stati Uniti i tassi di interesse alti hanno colpito duramente i settori manifatturieri. L’inflazione è ancora presente nelle principali economie. Ed, in aggiunta, la Cina sta raffreddando la sua ripresa a causa dei gravi problemi immobiliari. Secondo l’OMC il trend al ribasso dovrebbe aumentare a livello globale. La battuta d’arresto è stata molto ampia e ha interessato tanti paesi e settori, dal tessile al manifatturiero.

OMC, il rallentamento già iniziato nel 2022

Un rallentamento nel commercio del pianeta si era già visto a fine 2022. Tuttavia, nel primo semestre 2023, l’export è cresciuto nel Nord America (+5,4%), nell’America del Sud (+1,4%), Africa (+0,9%) ed Europa (+0,5%).I cali si sono visti in Asia (-2,3%), Russia e Asia centrale (-3,5%). L’OMC prevede nel secondo semestre una ripresa delle vendite all'estero e al contrario un calo di quelle in Europa in territorio negativo. Nell’analogo periodo però è cresciuto l’import in Russia e Asia Centrale (33,7%) e Medio Oriente (12,2%). In calo invece in Asia, Europa e Nord America. Anche il valore degli scambi di merci è sceso nel primo semestre del 5% rispetto all’analogo periodo dell'anno precedente, coinvolti particolarmente i prodotti chimici, siderurgici, apparecchiature per le telecomunicazioni e tessili. Il largo momento negativo ha molti colpevoli. L’OMC segnala l’inflazione elevata e la strategia delle banche centrali nel mantenere i livelli elevati dei tassi. Inoltre tra gli altri aspetti: la bassa crescita della Cina, il rafforzamento del dollaro e una geopolitica complicata dalla Guerra “guerreggiata” tra Ucraina e Russia e quella “parlata” tra Washington e Pechino.

OMC, il rischio di una possibile "deglobalizzazione"

Un altro aspetto sottolineato dall’OMC è quello di una possibile  "deglobalizzazione”, con un ritiro dei blocchi per ragioni geopolitiche. “Vediamo, infatti, alcuni segnali che mostrano che i dati sulla frammentazione commerciale sono legati alle tensioni geopolitiche. Fortunatamente, non abbiamo ancora raggiunto un livello elevato di deglobalizzazione”, ha detto il capo economista dell’OMC Ralph Ossa, capo economista dell’OMC che ha aggiunto "Si intravede meno forza nelle catene di approvvigionamento nella produzione di beni". Il 2024 potrebbe essere cautamente migliore, sostiene l’OMC, ma la certezza ancora non c’è, troppe le variabili coinvolte.

 

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