Pensioni, il piano Calderone. Quota flessibile e taglio assegno per 61-66enni

La neo ministra del Lavoro studia uno scivolo per chi ha 35 anni di contributi per superare la Legge Fornero

Economia

Pensioni, la neo ministra Calderone e lo "scivolo" per 470mila lavoratori

Il governo Meloni è già operativo. Ieri c'è stato il primo formale Consiglio dei Ministri con l'ufficializzazione delle cariche e le nuove denominazioni dei dicasteri, ma si pensa già alle riforme da fare. La neo titolare del Lavoro Marina Calderone, - si legge su Repubblica - è già focalizzata su uno "scivolo" per mandare in pensione 470mila lavoratori tra i 61 e i 66 anni, attraverso la cosiddetta "Quota flessibile". Indispensabile però sarà avere un requisito di contributi minimo, pari a 35 anni. Questa è l'idea di flessibilità in uscita a cui guarda Calderone, fresca di giuramento al Quirinale. "Sono onorata e orgogliosa di poter mettere il mio impegno a disposizione del Paese", ha dichiarato all'uscita. "Il momento che stiamo vivendo necessita di soluzioni frutto di un rinnovato dialogo sociale".

Calderone - prosegue Repubblica - ha le idee chiare su molti dossier che stanno per entrare nel vivo. A partire dalle pensioni. La sua idea di anticipare il ritiro per una parte dei lavoratori sessantenni così da favorire le assunzioni dei giovani è stata elaborata pochi mesi fa dalla Fondazione dei consulenti del lavoro. E consentirebbe l'uscita anticipata di circa 470 mila lavoratori. Da ministra, certo, Calderone dovrà tenere conto anche di proposte differenti, come Quota 41 sponsorizzata dalla Lega. Ma la sua "Quota flessibile" è quanto di più vicino a Opzione Uomo della premier Meloni e ad altre proposte di FdI.

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