Pensioni, uscita a 63-64 anni con Ape contributiva. Ecco quando e come
Il numero uno dell'Inps, Pasquale Tridico, ha dato l'annuncio di una possibile svolta: uscita dal lavoro a 63 o 64 anni con il solo regime contributivo
Pensioni news, Tridico: "Facciamo l'Ape contributiva"
Il presidente dell'Inps Pasquale Tridico non rinuncia a tenere viva la sua proposta di uscita anticipata dal lavoro a 63 o 64 anni con il solo regime contributivo, malgrado il probabile varo di Quota 102 da parte del governo. Tridico la chiama Ape Contributiva perché, appunto, si andrebbe a riscuotere solo la quota contributiva del proprio montante, rimandando l'incasso di quella retributiva al compimento dei 67 anni, quando cioè scatta la classica pensione di vecchiaia prevista dalla Fornero.
Il presidente dell'Inps ne parla in un colloquio sul settimanale TPI-The Post Internazionale. "La misura", sottolinea Tridico", avrebbe il vantaggio di non gravare sulla fiscalità generale: sarebbe pagata dagli stessi lavoratori. E si coniuga bene con il modello che abbiamo scelto, quello contributivo".
Pensioni ultime notizie, Tridico: "Servono misure per l'occupazione di giovani e donne"
"In Italia abbiamo 23 milioni di lavoratori su 60 milioni di cittadini. Troppo pochi: in un Paese simile al nostro, la Francia, i lavoratori sono 34 milioni. Il tasso di occupazione italiano è troppo basso e quindi è basso anche il montante contributivo", continua il presidente dell'Inps.
Secondo Tridico, "questo è il nostro principale problema di politica economica". E riguarda in particolare "due categorie che sono ai margini del mercato del lavoro: i giovani e le donne, soprattutto al Sud". Che fare? "Incentivi per gli investimenti privati combinati con investimenti pubblici. E poi politiche per l'emersione del lavoro nero", conclude il numero uno dell'Istituto nazionale della previdenza sociale.
Pensioni novembre, Cottarelli: "Si va verso una situazione pre-Quota 100"
Per quanto riguarda le pensioni, “il governo vuole tranquillizzare i sindacati, quindi se ne discute. Ma credo che si andrà verso una situazione pre-Quota 100 già tra un anno. In questo momento l’obiettivo è evitare scontri". A dirlo è Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università Cattolica di Milano, intervistato dal giornale online Free.it.
"Per questo dico che questa è una manovra di compromesso", ha detto Cottarelli, "perché si è evitato lo scontro per timore di destabilizzare l’economia. Il problema si riproporrà tra un anno. E allora non ci saranno scappatoie".