Pinko si rafforza negli accessori: il marchio studia lo sbarco in Borsa
Il CEO Pietro Negra: "L'idea è di arrivare a un fatturato di 330 milioni nel 2023. Come? Puntando sulla qualità del prodotto e sui mercati"
Pinko si rafforza nel settore delle calzature e delle borse. L'obiettivo? Sbarcare in Borsa
Vuole vederci lungo, Pinko, il marchio di moda con sede a Fidenza (Parma) specializzato in abbigliamento femminile. E per farlo è ai blocchi di partenza di una corsa ambiziosa, ambiziosissima, che attraverserà il campo del prodotto ma anche quello del business e della distribuzione. Con un obiettivo affatto utopistico, lo sbarco in Borsa. Senza fretta, ma senza sosta, Pinko – che ha chiuso il 2022 con ricavi a 285 milioni di euro (+18% sul 2021) e un ebitda a 58 milioni - mira quasi a raddoppiare il fatturato attuale nel triennio, grazie a una strategia che passerà per il potenziamento del segmento degli accessori e calzature, per il riposizionamento del network distributivo con focus sull’Italia e per lo sviluppo internazionale dall’America all’area Apac.
“La nostra storia è cambiata molto dal 2019 al 2021. È stata messa in piedi una bella squadra ad alto potenziale, abbiamo soprattutto reagito molto bene al periodo drammatico del Covid; ora vediamo una linea di progressione, nel 2023 l’idea è di arrivare a 330 milioni. Abbiamo la possibilità di tenere questa traiettoria fino al 2025-26 quando toccheremo i 500 milioni di business” spiega a Milano Finanza il presidente e CEO Pietro Negra.
Crescita, di fatturato ma anche di prezzi: “Siamo cresciuti del 20% come prezzo medio”, insieme all’innalzamento della qualità dei suoi prodotti. “Ed è anche la direzione che richiede il consumatore” osserva Negra. Definiti anche i piani finanziari. “Ora stiamo pensando di aprire quote di capitale di minoranza. Avere un partner industriale al 20-25% può facilitare il raggiungimento degli obiettivi al 2026” puntualizza il manager.
Pinko, il marchio di moda studia lo sbarco in Borsa senza rinunciare al green
E il debutto in Borsa? “Nel lungo termine” precisa il CEO. Prima c’è da pensare alla crescita del settore delle calzature, grazie alla partnership con Eli Factory. (che fa capo a Eih-Eccellenze italiane holding di Marco Marchi, ndr). E ancora di quello delle borse, per il quale è stato formato un team di specialisti e costruita una vera e propria struttura di pelletteria, ce dopo 4-5 anni è arrivata a pesare un terzo delle vendite totali.
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“Abbiamo predisposto, del resto, un piano di azione ad hoc. Vogliamo diventare un punto di riferimento per l’abbigliamento femminile. Intanto siamo partiti nel rafforzare la brand identity con un potenziamento del prodotto. Se prima avevamo aumentato il numero di articoli per rispondere alla Cina e agli Usa, ora ci focalizziamo ancora id più sulla qualità. Che è la direzione che chiede il consumatore”.
Per quanto riguarda il mercato, continua Negra, “tra i nostri player più forti c’è l’Italia, l’Europa ma anche la Cina, sulla quale abbiamo investito in maniera importante. Dopo conseguenze molto negative per il lockdown dal 2025 soprattutto vogliamo portare a casa fatturati importanti per tutta l’area Apac (Asia Pacifico, ndr)”.
L’azienda sta intraprendendo anche la strada del green, e nel 2023 pubblicherà il primo bilancio di sostenibilità. “Tengo a sottolineare che abbiamo sempre esercitato inclusività egenerosità nei confronti del territorio, basti pensare al nostro manifesto Pinko take care. Ci prendiamo cura dei dipendenti e delle comunità attorno a Pinko. Stiamo mettendo i pannelli fotovoltaici per raggiungere un’indipendenza energetica della factory. L’obiettivo in corso sarà ricercare nuovi materiali green per i prodotti.