Pnrr, 2000 asili nido entro giugno. Il piano da 4,6 mld di fondi Ue è fallito

Il ministro Fitto prova a rassicurare e tratta con Bruxelles per far slittare la fine dei lavori al 2026, ma la trattativa è in salita

Economia

Pnrr, corsa contro il tempo per non perdere i fondi: dramma asili nido

L'Italia è in ritardo sul Pnrr, l'ammissione di qualche mese fa fatta dal ministro Raffaele Fitto "matematicamente impossibile completare alcuni progetti" ha fatto emergere in maniera chiara il problema, e anche se ieri lo stesso Fitto in Parlamento ha provato a rassicurare tutti: "Non rinunceremo neanche ad un euro di quei fondi", la reale situazione preoccupa. Un esempio concreto su tutti è quello relativo agli asili nido. L'Italia - si legge su La Stampa - non riuscirà a creare 264 mila nuovi posti per i bambini nelle strutture per l’infanzia entro il 30 giugno di quest'anno. Ci sono comuni in linea con la tabella di marcia e altri in forte ritardo, perciò l’esecutivo sta trattando con l’Europa per spostare il target a giugno 2026 senza perdere i soldi. "Non stiamo mettendo a rischio gli asili nido, stiamo lavorando per salvare questo obiettivo che vale 4,6 miliardi di finanziamenti", sottolinea il ministro Fitto.

"Dobbiamo trovare soluzioni compatibili – insiste Fitto e lo riporta La Stampa - sia nel confronto con la Commissione, sia con l’Anci". Proprio il presidente dell’associazione dei sindaci Antonio Decaro risponde così: "È un obiettivo che l’Italia non può mancare e al quale i Comuni non sono disposti a rinunciare. Non siamo noi a essere in ritardo, i problemi ci sono stati nelle procedure". La strada che il governo vuole percorrere per salvare le opere in bilico è tracciata. Fitto cita altri due esempi: il progetto di Cinecittà che dovrebbe rafforzare gli studi cinematografici e la realizzazione di 40 stazioni per il rifornimento dell’idrogeno. Così come sono non potranno essere portati a termine. Fitto si difende dalle accuse di aver smantellato la governance del Pnrr causando ulteriori ritardi nell’attuazione: "Il dpcm del nuovo decreto è stato firmato stamani (ieri, ndr), questo vuol dire che la nuova governance non ha causato ritardi perché non è ancora stata attuata".

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