Pnrr, allarme assunzioni: gli esperti reclutati nella Pa rischiano il posto

La Pubblica Amministrazione ha assunto, con contratti a tempo determinato, centinaia di giovani in qualità di esperti. Ma una volta scaduti che ne sarà di loro?

di Dario Cosentino
Economia

Il Pnrr rischia di diventare una fabbrica di futuri disoccupati  o di fallire per la fuga degli esperti. Il commento 

Riceviamo e pubblichiamo: 

"Gentile Direttore,

Scrivo per segnalare un caso che, a oggi, pare non interessi nessuno, eppure rischia seriamente di incidere sulla buona riuscita del Pnrr. Come sa, negli ultimi mesi la pubblica amministrazione ha assunto, con contratti a tempo determinato, centinaia di giovani in qualità di "esperti" o simili. Alcuni di questi giovani hanno abbandonato carriere avviate per mettersi in gioco e dare slancio al vento di cambiamento della Pa, portando e sviluppando competenze. Ciò è avvenuto soprattutto a favore del Dipartimento per la Transizione Digitale, essendo gli Enti Locali spesso sprovvisti di competenze specialistiche.

La scorsa estate, l’ex presidente Draghi, a mio avviso, correttamente, ha previsto la stabilizzazione preventiva per molte di queste figure, garantendo solidità al programma citato; tuttavia, da tale procedura sono rimasti esclusi alcuni colleghi e, in particolare, gli assunti con cd. “articolo 10” (es. Account Manager territoriali).

Scaduti i contratti, cosa ne sarà di queste professionalità? La stessa Unione Europea ha già sollecitato l’Italia nel non disperdere tali competenze maturate/rafforzate. Consideri, inoltre, che, con la tagliola della scadenza del contratto, molti collaboratori potrebbero rinunciare all’incarico in itinere, ad esempio trascorsi uno o due anni, costringendo la Pa a continui iter di selezione e, quindi, inficiando la buona riuscita del Pnrr. Il ministro Brunetta aveva previsto la cd. “riserva al 40%” nei concorsi pubblici che, tuttavia, non rappresenta garanzia alcuna. Tra l’altro, queste figure hanno già superato una – difficile – selezione all’ingresso pochi mesi fa e il concorso sarebbe l’ennesima replica.

Il tema sembra attualmente fuori dall’agenda politica del governo, salvo in futuro dover trovare soluzioni di emergenza (come per i navigator, anche se qui si parla di figure ultraqualificate). Mi auguro non si attenda la scadenza dei contratti per salutare uomini e donne che stanno dando l'anima per far funzionare le cose, in un periodo storico particolarmente complesso. C'è gente anche di cinquant'anni che ha abbandonato aziende consolidate solo per mettersi a disposizione della collettività e accettare la scommessa (del digitale, nel merito).

Ricordo che in campagna elettorale l'attuale vicepremier Salvini aveva promesso il trapianto del Ministero dell'innovazione a Milano, promessa non mantenuta, vista l'abolizione del Ministero stesso; domani, ancor peggio, rischia di svuotare l'Italia di competenze rare sulla digitalizzazione. Il Pnrr, quindi, rischia di diventare una fabbrica di futuri disoccupati o, in alternativa, di fallire per la fuga su citata. Ma è mai possibile che sia la PA a offuscare il futuro di decine di cittadine e cittadini? Visto lo svuotamento di alcune Unità di Missione, segnalato anche dal Ministro Lollobrigida, di cosa si sta occupando Raffaele Fitto?". 

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