Politica
Governo, riforme nel caos. Rischio crisi. Lega isolata prepara "ritorsioni"
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Riforme, Lupi spiega che l'autonomia può aspettare. Carroccio furioso
Altro che pieno accordo sulle riforme, come da comunicato di Palazzo Chigi della scorsa settimana dopo l'incontro tra Giorgia Meloni e i due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani. All'interno del governo e della maggioranza è in atto un braccio di ferro, un vero e proprio scontro potrebbe far implodere l'esecutivo nei prossimi mesi. Le parole di Maurizio Lupi, deputato di Centrodestra e leader di Noi Moderati, sono eloquenti: “Sull'autonomia nessuna fretta, c'è bisogno di un confronto con le opposizioni”.
Il segretario della Lega Salvini aveva parlato di approvazione della legge sull'autonomia regionale differenziata entro fine anno, oggi Lupi parla di legislatura. Ovvero cinque anni. E la posizione dell'esponente del piccolo partitino di Centrodestra è anche quella di Fratelli d'Italia e di Forza Italia. Dialogo con le opposizione vuol dire tempi lunghissimi e snaturare completamente il testo messo a punto dal ministro Roberto Calderoli e bloccato per ora direttamente da Palazzo Chigi.
Salvini però ha tutta la base del Nord che spinge, con in testa Luca Zaia e la minoranza dei bossiani e quindi non può fare passi indietro. Se davvero l'autonomia dovesse fermarsi, cosa ovvia ormai, il Carroccio è pronto a scatenare "ritorsioni" in Parlamento, sia sulla legge speciale per Roma Capitale sia sulla riforma presidenzialista tanto cara sia a Meloni sia a Silvio Berlusconi. E così, proprio sulle riforme, il governo e la maggioranza traballano e rischia la crisi nei prossimi mesi.