Quomi in liquidazione, la start up della spesa online va di traverso a Drago, Pellicioli, Barilla e Gay
La società di Daniele Bruttini registra perdite per oltre un milione di euro. Boccone amaro per i gruppi Digital Magics e De Agostini
Quomi in liquidazione, tramonta la start up della spesa online
Finisce male Quomi, la start up della spesa online lanciata sette anni fa da un’idea di Andrea Bruno e Daniele Bruttini (entrambi con un passato in Zalando a Berlino), e che “va di traverso” anche a soci eccellenti come l'incubatore Digital Magics, presieduta da Marco Gay, Marco Drago numero uno del gruppo De Agostini, Lorenzo Pellicioli presidente di De Agostini e Luca Barilla dell’omonima dinastia industriale parmense.
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Qualche settimana fa, infatti, a Milano davanti al notaio Lorenzo Stucchi s’è presentato lo stesso Bruttini, presidente di Quomi e socio col 13,3% per guidare un’assemblea dei soci informandoli che “come già illustrato in precedenti occasioni la società necessita di risorse finanziarie che non è stato possibile reperire”.
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Inoltre la situazione patrimoniale aggiornata allo scorso novembre ha evidenziato perdite portate a nuovo di oltre 1,22 milioni di euro e una perdita di periodo di 582 mila euro che hanno ridotto il patrimonio netto a 348mila euro. Non avendo reperito le risorse, quindi, l’assemblea ha deliberato la messa in liquidazione nominando Bruttini quale liquidatore.
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Soci, fra gli altri, sono Bruno col 12,4%, Digital Magics con l’11,1%, la Flavus e la Blu Acquario Prima rispettivamente di Pellicioli e di Drago ciascuna col 4% e Barilla col 3,6%. La peculiarità di Quomi era quella di variare ogni settimana le ricette suggerite dagli utenti sulla piattaforma e di spedire a casa del cliente tutto l'occorrente per prepararle, utilizzando ingredienti freschi già dosati e pronti per essere assemblati e cucinati in pochi minuti.
Ad aprile 2022 Quomi aveva lanciato un’emissione di strumenti finanziari partecipativi per 500mila euro per reperire risorse, raccogliendo però solo 170mila euro.